Ramon Calderon, ex presidente del Real Madrid, analizza la sfida all’Inter di questa sera e il momento dei blancos
Inter e Real Madrid si sfideranno stasera in quella che Zinedine Zidane ha definito una finale anticipata. Il prosieguo dell’avventura dei club in Champions League dipenderà molto dal risultato di oggi, elemento che aumenta il fascino di una gara storica per il calcio europeo. Ne abbiamo parlato con Ramon Calderon, ex presidente della società merengue, che ai microfoni di Calciomercato.it fa il punto sull’incontro e sulla situazione degli spagnoli: “Le squadre, di certo, non arrivano nel loro miglior momento, ma la stagione è appena iniziata. Sarà una gara strana: Real Madrid-Inter è una partita storica, di stadi pieni e infuocati, di grida. Vederla in un campo vuoto è un peccato, ma il momento purtroppo è questo. In ogni caso, entrambe hanno ottimi giocatori e mi aspetto una bella sfida”.
Come ha visto il Real nelle ultime settimane?
“L’Huesca non è un rivale di alto livello, ma la gara dello scorso weekend mi ha lasciato buone sensazioni. Benzema è ancora fortissimo, il suo gioco e le sue reti sono di enorme aiuto, Hazard è in crescita. Ogni partita ha una storia a sé, ho solo una certezza: quella di stasera non sarà semplice per i blancos”.
Conte ha detto di aver rifiutato il Real in passato…
“Se lo dice lui, dev’essere vero. Credo effettivamente che il club lo abbia cercato, ma nel Real Madrid è normale. Il problema dei blancos è che vincere, per loro, è sempre stato un obbligo. Se non accade, il tecnico viene subito messo in discussione, ma Zidane merita fiducia e rispetto per quanto ha conseguito nel club e la stabilità che ha dato alla rosa. Per me deve restare”.
Vede bene due profili come quelli di Allegri e Conte per il futuro dei blancos?
“È presto per dirlo, ma sono entrambi grandissimi allenatori, in grado di dirigere qualsiasi top club. Real Madrid incluso”.
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Nel prossimo calciomercato si attende qualche grande operazione dei blancos? Si parla di Mbappé e, dall’Italia, potrebbe arrivare Fabian Ruiz…
“Il Madrid ha preso un impegno enorme con i lavori del Bernabeu, credo che la spesa si avvicinerà al miliardo di euro. È un peso importante, non sarà facile mettere a segno grandi colpi sul mercato”.
Come cambierà il calcio dopo la crisi che stiamo vivendo?
“Dobbiamo tutti adattarci a una situazione inattesa, calcio compreso. I giocatori devono ridurre i loro stipendi, Real Madrid e Barcelona hanno perso circa 120-130 milioni di euro a causa della chiusura degli stadi. Le tv, almeno, hanno permesso di tenere in piedi la struttura. Quando iniziai a lavorare come membro del consiglio d’amministrazione del Real, l’80% dei guadagni proveniva da botteghino e abbonati. Ora questa situazione si è rovesciata: il 70% degli introiti è figlio di diritti tv e marketing. Ma, a parte l’aspetto economico, bisogna recuperare quanto prima quello emotivo. Dal mio punto di vista, vedere una gara senza tifosi è triste. Ho letto una similitudine che mi sembra perfetta: è come ballare senza musica”.
La Superlega di cui ha parlato Bartomeu è un’ipotesi reale?
“È un progetto che i grandi club hanno in mente da tempo. Nel 2007/08, quando lavoravo nella Commissione Competizioni per Club della UEFA, già se ne parlava, ma in quel momento nessuno garantiva gli investimenti necessari. Non so se si stia pensando di combinarlo con le competizioni nazionali o di sostituirle con una Superlega europea. Nel secondo caso, si farebbe molto male al calcio. Sarebbe un danno enorme per le realtà più piccole e anche per le attività di base”.
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