La conferenza stampa dell’Istituto Superiore della Sanità che fa il punto della situazione sull’emergenza coronavirus
Il professor Rezza ha risposto alle domande dei giornalisti nel punto dell’Istituto Superiore della Sanità: “Tra le regioni più colpite sicuramente la Lombardia, il Piemonte e la Campania. Quest’ultima ha un’incidenza simile alla Lombardia. E’ relativamente elevata in Veneto, nel Lazio abbiamo un leggero incremento che sembra essere graduale e con tanti tamponi. Poi ci sono regioni più piccole, con popolazione limitata, come l’Umbria con quasi 500 casi e quindi un’incidenza molto elevata. Un forte aumento dei casi: siamo a trentamila al giorno. Molto dipenderà da comportamento di ognuno di noi”.
ZONA ROSSA – “Si è ancora in fase di valutazione. I criteri li conoscete tutti, si ha una prospettiva dell’indicazione dei casi. E’ giusto tenere a mente questi parametri. L’RT ci dice quando si sta trasmettendo l’infezione. Poi ci sono altri parametri, compresi quelli di resilienza, cioè quanto il sistema riesce a rispopndere”.
AUTOMATISMO – “E’ previsto anche dal DPCM, ma non significa che è tutto così facile. Se noi basassimo tutto su un parametro come l’RT che è una stima, questo automatismo sarebbe molto facile ma potrebbe essere anche fallace. Non si può quindi avere un meccanismo totalmente automatico, serve considerare anche la resilienza”.
RESILIENZA – “Non è un indicatore che dà sostegno alla valutazione della completezza del dato, ma è un discorso importante per l’assistenza. Quello che auspichiamo, e stiamo andando in questo verso, è che il sistema sia sempre più in grado a livello territoriale di dare buon assistenza a tutti colore che necessitano di passare a casa un periodo senza disturbi gravi o asintomatici e non andare ad ingolfare gli ospedali. Non rientra in questi indicatori, ma fa parte della resilienza del sistema un’ottima assistenza domiciliare. Diminuire il sovraccarico delle strutture sanitarie è una priorità”.