Per il capo del Cts, Agostino Miozzo, la chiusura delle scuole rappresenta la vera emergenza correlata al coronavirus. “E’ un ambiente protetto e controllato”
Non c’è motivo di chiudere le scuole: è il parere di Agostino Miozzo, coordinatore del Cts, in merito all’emergenza Covid-19. In una intervista rilasciata al ‘Corriere della Sera’, infatti, Miozzo esprime tutta la sua preoccupazione e perplessità in merito alla didattica a distanza che “si rivela uno strumento di eccezionale utilità da utilizzare in situazioni di vera emergenza e soprattutto per periodi limitati”.
Un segnale inequivocabile quello della chiusura delle scuole, che rivela “il disprezzo del bene primario che è la scuola e la formazione dei nostri giovani di molti improvvisati politici del nostro disgraziato Paese”.
E ancora: “Essere a scuola è vitale per l’istruzione dei bambini e per il loro benessere. Il tempo trascorso fuori dalla scuola è dannoso per lo sviluppo cognitivo e accademico dei bambini, in particolare per i bambini svantaggiati. Questo impatto può influenzare sia gli attuali livelli di istruzione sia la futura capacità di apprendimento dei bambini”.
Più facile controllare i ragazzi a scuola che a casa “dove si ritrovano a gruppi senza alcun controllo o mediazione”, mentre a scuola potranno ritrovarsi in “un ambiente protetto, controllato dove insegnanti e personale obbligano i ragazzi al rispetto di severe regole di comportamentali e dove oltre l’obbligo c’è il momento educativo”.
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