Il tecnico del Napoli commenta la vittoria per 4-0 contro il Crotone
Vittoria secca a Crotone per il Napoli di Gattuso, che dopo il pareggio con l’AZ Alkmaar trova il poker che fa seguito a quello contro la Roma. Il tecnico partenopeo ai microfoni di ‘SkySport’ commenta la prestazione dei suoi: “Le partite sono tutte difficili, ma l’importante è tenere botta: il risultato è bugiardo, ma abbiamo saputo soffrire. Loro ci hanno messo in difficoltà, siamo stati avvantaggiati quando sono rimasti in dieci, ma la nostra preoccupazione è di andare avanti. Non è facile giocare ogni tre giorni: giovedì siamo tornati alle sei di mattina e non ci siamo allenati, quindi adesso dobbiamo contenere i danni ed evitare di perdere troppi giocatori. Bisogna dare continuità, stiamo facendo cose importanti e sul campo abbiamo 21 punti che non sono pochi. Sicuramente giovedì ci giochiamo il primo obiettivo stagionale: quattro giorni fa non siamo riusciti a raggiungerlo, ma contro un avversario molto difficile ci riproveremo”.
Un’opinione sul gioco offerto dal Napoli: “Non voglio giocatori che siano come lo ero io, voglio giocatori più tecnici. Però bisogna sapere quando posare il fioretto e giocare in maniera più grintosa. Mi serve un calcio diverso da quello che facevo io: voglio palleggiatori, giocatori che cercano la superiorità numerica. Non ero capace di fare un calcio così pensato e ragionato, in questa squadra farei tanta panchina. Non rinnego me stesso perché sono orgoglioso di cosa ho fatto in carriera, ma negli ultimi cinque anni, soprattutto in Italia, il calcio è cambiato: si palleggia molto di più, si cerca la superiorità numerica. Siamo stati bravi anche noi a imparare dagli altri e penso che stiamo facendo un calcio diverso in Serie A”.
Su Zielinski tante parole positive: “Non ho mai visto giocatori saltare l’uomo come fa lui: sembra quasi danzare. Per diventare un top player gli mancano sette-otto gol, ed è un peccato perché il tiro ce l’ha. Si sta ritrovando perché aveva fatto un po’ di fatica all’inizio, ma è un giocatore molto forte, che mi piace molto sia come mezzala che dietro le punte. Ha tanti margini di crescita”.
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Crotone-Napoli, Gattuso: “Calcio cambiato”
Un pensiero anche al Milan e al rapporto con Ibrahimovic: “Secondo me rompevo più le scatole io a Ibrahimovic che il contrario, anzi a volte gli dicevo anche di stare zitto, perché bisogna essere bravi a saper parlare e capire chi poteva accettare il rimprovero e chi no. Lui su queste tante volte non guardava in faccia a nessuno e tante volte gli dicevo che con alcuni giocatori doveva stare più calmo. Abate lo soffriva un po’ di più, ma non è un caso che a 40 anni sia ancora in grado di fare la differenza: oltre alla tecnica ha un fisico che lo aiuta. Il Milan è stato importante, perché in allenamento se perde una partita spacca lo spogliatoio in pochi minuti e questo fa capire che tipo di giocatore è”.
“Negli spogliatoi di adesso ci sono dei cambiamenti: adesso i giocatori hanno sempre gli smartphone in mano. Dobbiamo essere noi allenatori bravi a capire in che mondo viviamo. A me la musica non piace negli spogliatoi perché mi fa andare fuori di testa, ma si usa e bisogna adattarsi. Il vissuto che ho avuto da calciatore è importante, cercavamo altro, venivamo da una scuola diversa e adesso non si può essere più martello come un tempo”.
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