Il match analyst Casaglia ha rilasciato alcune dichiarazioni a CMIT TV su Conte e la situazione dell’Inter
Alessandro Casaglia, match analyst, ha parlato ai microfoni di CMIT TV soffermandosi soprattutto sul match dell’Inter contro lo Shakhtar seguito in diretta. Di seguito, le parole di Casaglia: “Non è un gioco penoso, ma l’Inter fatica nel momento in cui deve impostare il gioco soprattutto per la mancanza di qualità in mediana. Eriksen ha dimostrato di poterci stare in questa squadra, mi ha molto sorpreso la gestione dei cambi, non tanto per i giocatori subentrati, quanto per la tempestività e i ruoli. Sanchez messo in un ruolo che non sa fare ha fatto sprecare 10-12 minuti in cui non hanno creato nulla“.
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Prosegue poi Casaglia alla CMIT TV, soffermandosi su Conte e il suo percorso: “Questa storia di Conte sta diventando veramente preoccupante, perché lui cambia squadra e le altre ottengono risultati in Europa, dove lui fatica e non riesce mai ad imporre il proprio gioco e la propria qualità. Lo dimostrano i numeri, è fuori discussione. La partita di oggi è il manifesto di questo. L’ha condotta poco sul possesso palla -continua il match analyst-, ma non ha mai dato la sensazione di poterla dominare ed è grave quando tu hai un solo risultato. Non è mai una questione di modulo, è evidente che se i due braccetti laterali sono Skriniar e Bastoni è diverso rispetto a giocare con dei laterali più offensivi”.
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Alessandro Casaglia ha parlato della partita con lo Shakhtar: “Il suo approccio è sempre molto moderato. In Italia funziona perché ha una fisicità importante. Lo Shakhtar tecnicamente oggi era nettamente superiore all’Inter. Lo è rispetto alla maggior parte delle squadre italiane. Avevano 7 centrocampisti di estrazione brasiliana o portoghese. Avrebbe dovuto attaccare la difesa dello Shakhtar sulla profondità, cosa che né Lautaro, né Lukaku sanno fare. Per questo Eriksen poteva essere una soluzione da prima“.
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Inevitabile poi pensare alla vittoria della Serie A con l’uscita dall’Europa: “Scudetto? Ha delle possibilità, ma nella scorsa stagione l’Inter ha perso gli scontri diretti contro Juventus e Lazio, se perde o pareggia gli scontri diretti anche quest’anno, farà fatica“. Un pensiero poi sul dopo-Conte: “Allegri? Secondo me basterebbe lui perché la sua duttilità e la sua versatilità potrebbero essere adatte alle caratteristiche nerazzurre. Oggi non è morto il 3-5-2 di Conte, fatico a vedere altri moduli, il 3-4-1-2 non cambierebbe molto. Mi aspetto un segnale da Zhang e non da Marotta. La proprietà vive di risultati e profitti, a mio parere questa eliminazione faccia molto più male a Zhang che a Marotta“.
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