La redazione di calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Alessandro Altobelli, ex centravanti e bandiera dell’Inter
Non basta la vittoriosa rimonta di Cagliari. E’ ancora palpabile la delusione in casa Inter per l’eliminazione dalla Champions League. La seconda consecutiva alla fase ai gironi con Antonio Conte in panchina, stavolta senza il paracadute dell’Europa League. Sotto accusa è finito inevitabilmente l’allenatore salentino, sulla ghigliottina di critica e tifosi per il fallimento europeo della formazione nerazzurra. Lukaku e compagni sono chiamati adesso a riscattarsi in campionato, con l’assalto allo scudetto che rimane l’unico vero obiettivo per salvare la stagione.
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Per analizzare il momento all’Inter, la redazione di Calciomercato.it ha intervistato in esclusiva Alessandro Altobelli, ex centravanti e alfiere della ‘Beneamata’ tra il 1977 e il 1988: “Bisognerebbe essere dentro la squadra per addossare delle responsabilità. L’Inter è più di dieci anni che non vince niente: oltre alla Juventus, che ha dominato negli ultimi anni, anche Lazio, Napoli e Milan hanno vinto dei trofei. Senza dimenticare Roma e Atalanta che hanno fatto dei percorso brillanti in Champions nelle ultime stagioni. La società dovrebbe comprendere cosa non va, ha fatto grandi sacrifici sul mercato comprando degli ottimi giocatori, però i risultati sono quelli che vediamo tutti“.
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Prosegue Altobelli ai microfoni di CM.IT: “Una finale di Europa League non può bastare per un club come l’Inter. L’anno scorso c’è stata l’eliminazione ai gironi della Champions, in questa stagione è stato ancora peggio con una sola vittoria in sei partite e zero gol segnati in due incontri con lo Shakhtar. Non possiamo insinuare che sia sfortuna o colpa degli arbitri. Il problema è solo l’Inter e bisogna risolverlo all’interno tra società, allenatore e squadra. Guardando la rosa posso dire che il parco giocatori a disposizione di Conte è equivalente, se non più forte, rispetto a quello della Juventus e delle altre candidate allo scudetto in Italia. Devono trovare loro le soluzioni per far sì che i risultati siano diversi da quelli che abbiamo visto finora”.
Conte sul banco degli imputati, anche se Zhang e la dirigenza hanno confermato l’ex Ct della Nazionale almeno fino al termine della stagione: “Bisogna fare bene i conti. Io non sono invidioso dello stipendio di Conte (12 milioni a stagione fino al giugno 2022, ndr) o di qualcun altro, ma sono talmente tanti soldi che una proprietà deve pensarci bene prima di esonerare un allenatore – sottolineato ‘Spillo’ Altobelli alla nostra redazione – Rischi di rimetterci 50 milioni di euro: è una situazione delicata a livello economico e di bilancio. Certo, è anche difficile vivere da separati in casa, dove uno la pensa in un modo e l’altro in maniera completamente opposta“.
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Il campione del mondo di Spagna ’82, infine, tira le orecchie a Conte per la gestione del post-gara di Champions League durante l’intervista in Tv: “Tra l’altro ho visto l’altra sera cose che mai avrei voluto vedere. Un allenatore che risponde a delle domande, anche le più brutte e cattive, deve essere comunque in grado di argomentare senza magari mettere il muso. Se i risultati non arrivano, uno dovrebbero cercare di spiegare il motivo e giustificare quella determinata prestazione e non arrabbiarsi. Ci sono rimasto male per come ha risposto alla Billò, a Capello e agli altri ospiti in studio. Ci vorrebbe un po’ più di rispetto quando si va davanti ai microfoni a commentare una partita. Nessuno ti vuole mettere in croce: devi trovare gli argomenti giusti per dire quello che succede e quello che non va”, ha concluso Altobelli a Calciomercato.it.
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