Gabriele Gravina, presidente FIGC, ha parlato tra presente e futuro del calcio italiano
Decisivo nella ripresa della Serie A e del sistema calcio italiano, Gabriele Gravina verrà premiato nell’ambito della cerimonia del Golden Boy. Il presidente della FIGC ha rilasciato alcune parole importanti: “Ci sono stati momenti in cui ho avvertito un senso di abbandono, di solitudine. Non dimentico l’assenza, nei momenti cruciali, di quelle persone che pure appartengono a questo mondo. E poi alcuni attacchi… – spiega a ‘Tuttosport’ – Soddisfazioni? La più grande è stata quella di poter far ripartire la macchina. E dimostrare che il calcio è un mondo migliore di quello che troppo spesso viene rappresentato”. Clicca qui per le news di mercato e non solo.
LEGGI ANCHE >>> FIGC, Gravina sul sorteggio | “Italia, avrei evitato la Svizzera”
LE DIFFICOLTA’ – “Sarei ipocrita a sostenere che non ci sono stati anche dei momenti di sofferenza, ma non c’è nessun altro ambito come questo che offra la possibilità di rimediare ai propri sbagli, di costruire e di ricostruire. E poi chi non lo ha mai frequentato non può capire quale adrenalina scateni la possibilità di vivere una competizione facendone parte, contribuendo a costruirne i risultati. Il calcio è affascinante perché complesso, vasto, fatto di razionalità e di emozione insieme, di gesti tecnici, ma soprattutto di rapporti umani. Nient’altro è così coinvolgente”.
I RIFERIMENTI – “Dal punto di vista tecnico sono sempre stato un “Riveriano doc”. E poi mi affascinava lo stile di Gianni Agnelli: la sua leggerezza nell’affrontare le questioni di calcio, e non solo, la capacità innata di costruire aforismi. Ecco, sì: una vera icona di stile”.
MANCINI – “E’ l’uomo che ha portato l’Italia calcistica fuori da quel buio Medioevo in cui era sprofondata dopo la notte dell’eliminazione dal Mondiale. Ha davvero compiuto un lavoro straordinario e un nuovo Rinascimento calcistico, supportato da tutto il Club Italia. I tifosi italiani stanno assistendo a una nuova storia che, spero, potrà avere uno splendido finale. E poi mi conceda una battuta: da quando mi sono insediato sono ancora imbattuto come presidente…”.
IL FUTURO – “Golden Boy azzurri? Sì, sono convinto che ci siamo. Nei prossimi anni per la giuria ci sarà l’imbarazzo della scelta tra i nostri giovani. Vedo ragazzi che passano indifferentemente dall’Under 19 fino all’Under 21 e qualcuno arriva fino alla Nazionale maggiore. Mancini ha dato segnali importanti convocando e dando fiducia a ragazzi che neppure giocavano nei club. Per questo dico che il futuro è azzurro, anche nel Golden Boy”.