La morsa del Covid-19 non smette di stringere l’Italia. L’ultimo monitoraggio della fondazione GIMBE mette in evidenza un quadro ancora drammatico
Non bisogna abbassare la guardia nella lotta al Covid-19. Se da un lato si registra un lieve rallentamento dei nuovi casi, dall’altro si continua a temere per la terza ondata. “Il monitoraggio della fondazione Gimbe nella settimana 9-15 dicembre conferma un lieve rallentamento nella crescita dei nuovi casi (113.182 vs 136.493), ma a fronte di un ulteriore calo dei tamponi (462.645 vs 551.068). Risulta in calo la pressione sugli ospedali, ma area medica e terapie intensive rimangono sopra soglia di saturazione rispettivamente in 10 e 14 regioni. Scendono del 9,5% i casi attualmente positivi (667.303 vs 737.525) e, sul fronte degli ospedali. Diminuiscono i ricoveri con sintomi (27.342 vs 30.081) e i numeri relativi alle terapie intensive (3.003 vs 3.345); in lieve riduzione anche i decessi (4.617 vs 4.879)”. In dettaglio le variazioni rispetto alla settimana precedente:
Decessi: 4.617 (-5,4%)
Terapia intensiva: -342 (-10,2%)
Ricoverati con sintomi: -2.739 (-9,1%)
Nuovi casi: 113.182 (-17,1%)
Casi attualmente positivi: -70.222 (-9,5%)
Casi testati -88.423 (-16,1%)
Tamponi totali: -162.837 (-12,9%)
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Il Presidente di GIMBE, Nino Cartabellotta, sottolinea poi come sia necessario per tutelare la salute dei cittadini non abbassare la guardia in vista delle festività natalizie. Bisogna tentare di arginare già da ora una terza ondata che avrebbe effetti devastanti per tutta l’Italia, soprattutto a fronte di un rallentamento della curva che è ancora lieve.