Angelo Maietta del Collegio di Garanzia del CONI spiega la sentenza su Juventus-Napoli
La vittoria del ricorso al Collegio di Garanzia del CONI da parte del Napoli ha aperto una serie di tematiche giuridiche che hanno inevitabilmente coinvolto l’intero sistema di controllo sportivo, facendo emergere anche alcune polemiche riguardanti il giudizio emesso che porterà a giocare la gara con la Juventus. Per avere un quadro più completo della situazione, in diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Angelo Maietta, membro della I sezione del Collegio di Garanzia dello Sport: “Il collegio ha ravvisato qualche violazione di legge nella revisione. In ogni caso, qualunque fosse stata la sentenza delle sezioni unite sarebbe stata giusta. Frattini è una persona alla quale affiderei qualsiasi tipo di decisione: applicano imparzialità, trasparenza e un’analisi che prescinde da condizionamenti vari. La Procura generale è una parte del giudizio, non li abbiamo al nostro fianco: è capitato che le strade di Procura e del collegio si separassero”.
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Maietta ha poi parlato anche del lavoro svolto dalla Corte d’Appello, che secondo lui “si è spinta oltre, facendo il passo più lungo della gamba. La Corte d’Appello, secondo me, ha inserito dichiarazioni che tecnicamente mi lasciano basito. Dovremmo astenerci da certe colorature semantiche”. Per quanto riguarda poi l’entità di forza maggiore: “Non c’è mai un aspetto evidente nei processi e ci sono sempre casi che vanno valutati separatamente. Io stesso ho deciso una sentenza del Trapani, per la quale si invocava una causa di forza maggiore, senza però che venisse riconosciuta. Tutto ciò che sembra scontato, non lo è: bisogna sempre analizzare e capire caso per caso”.
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Infine, una precisazione sulla possibilità di vedere il ricorso accolto al Napoli minare la continuazione del campionato: “Assolutamente no. Ogni sentenza costituisce un precedente, ma non bisogna preoccuparci se si parla di Covid o di altro, perché si potrebbe parlare anche di altro. Non diamo nemmeno per scontato che i futuri casi possan oessere uguali: come dicevo prima, bisogna vedere nello specifico. Ieri abbiamo intanto dimostrato che l’ordinamento sportivo italiano è autonomo”.
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