Mattia Zaccagni è tra le rivelazioni di questo campionato. Col Napoli ha confermato ancora una volta le sue qualità. Questo, per lui, sarà l’ultimo anno al Verona
Si definirebbe un giocatore verticale, essenziale, che riceve palla per condurla in porta. Mattia Zaccagni è un trequartista da ultimo passaggio, un esterno da lanciare con o senza palla. Non è (solo) un rifinitore, non palleggia per il gusto di farlo, non ingolfa la manovra con tocchi inutili. Le statistiche evidenziano il suo sintetico impatto sulle partite: entra poche volte in scena, ma quando lo fa è decisivo. Lo ha fatto anche contro il Napoli.
Ha toccato 42 palloni, quasi la metà di Lazovic (79), il primo della speciale classifica, eppure gliene sono bastate due per accendersi: l’assist d’esterno per Barak e il gol del 3-1. Zaccagni è incastrato in un contesto perfetto, che esalta le sue caratteristiche, e questo è il primo vero dubbio, lecito, legato al suo futuro trasferimento. Che sia al Napoli o al Milan, l’incognita tattica – oltre a quella del grande salto – accompagnerà il prossimo mercato, ma è una curiosità marginale, che non fa ombra al suo talento che Juric sa come valorizzare.
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Con cinque gol e cinque assist, dopo la rovesciata con lo Spezia, Zaccagni si candida come una delle più belle rivelazioni del campionato italiano. Lo scorso anno, il primo in Serie A da protagonista, ha preso le misure agli altri, s’è concesso qualche errore e appena due gol, poi ha spiccato il volo. Del Verona è l’uomo che accende la luce assieme a Barak. L’assist d’esterno per il compagno è la fotografia della loro intesa e il biglietto da visita di Zaccagni. Gli è bastato un tocco per iscriversi alla partita.
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Sono stati 19, col Napoli, i suoi passaggi. Barak ne ha completati 34. Conta la qualità delle sue giocate e il ritmo a cui ci ha abituati: contro la squadra di Gattuso è arrivato, in sprint, a 31.7 km/h, il più veloce di tutti, imprendibile per molti. In campionato ha la media di 2.6 dribbling a partita. Del campionato, con Messias, con 54, è il terzo giocatore che subisce più falli. Gli avversari lo conoscono e non sanno come fermarlo. Gli riesce tutto. Zaccagni è in un momento d’oro. All’età di 25 anni, si sta consacrando come uno dei migliori esterni del torneo. Saprà confermarsi?
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Il dubbio è proprio questo: sarà lo stesso Zaccagni anche altrove? A Napoli, la principale società che lo cerca, si fa il paragone con Verdi, che era devastante a Bologna e s’è ridimensionato al San Paolo. Per come gioca, per ciò che ha fatto, Zaccagni merita di scoprirlo. Giuntoli ne ha riparlato col Verona, vuole chiudere subito per giugno. L’Hellas non ha fretta. Sa che sul giocatore ci sono altre squadre: il Milan, la Roma, la Lazio. A certe cifre, poi, possono arrivarci tutti: 15 milioni è la richiesta minima del club. Perché Zaccagni ha il contratto in scadenza nel 2022 e non rinnoverà. Il suo futuro sarà altrove. Ma fino a giugno se lo godrà Juric.
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