Fabio Paratici ha parlato del calciomercato delle ultime ore in casa Juventus a pochi minuti dalla sfida con la Sampdoria
A pochi minuti dal terzo anticipo della prima giornata di ritorno, Fabio Paratici ai microfoni di ‘SkySport’ ha parlato delle ultime ore di calciomercato. La Juventus potrebbe ancora chiudere qualche affare, soprattutto in attacco: “Come già spiegato ampiamente questo è mercato che si basa su opportunità tecniche ed economiche. Non abbiamo necessità, siamo stati alla finestra per valutare, ma niente di più. Abbiamo visto che Kulusevski può giocare da seconda punta, Dybala sta tornando da un infortunio meno grave del previsto e sarà in campo tra una settimana, massimo quindici giorni. Le valutazioni proseguono in base alle opportunità e le gare”.
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Gli acquisti rendono, i parametri zero un po’ meno: “Quello dei parametri zero meriterebbe uno spazio più ampio come discorso: siamo molto contenti di Ramsey e di Rabiot, vengono da una stagione piena e quest’anno anche. L’anno scorso abbiamo vinto lo Scudetto e perso la Coppa Italia ai rigori: è stata una stagione positiva perché abbiamo portato a casa il trofeo più importante, con il loro contributo. Quest’anno si sta esprimendo a buoni livelli e per quanto riguarda l’acquisto a parametro zero o con acquisizioni da altre società credo che i giocatori si dividano in bravi o meno bravi, non se vengono pagati o meno”.
Un mercato che continua a puntare sui giovani talenti italiani: “Rovella sicuramente è uno dei prospetti italiani migliori e siamo molto contenti di averlo preso. Lo abbiamo sempre perseguita come politica negli ultimi due anni e siamo molto felici: è un giocatore di grande prospettiva e pensiamo potrà giocare nella Juventus del futuro”.
Spazio anche all’Under 23, una vera e propria fucina per i bianconeri: “Costacurta è stata tra le persone che ha concorso maggiormente nel dare l’opportunità all’apertura dell’Under 23 e ci tengo a ringraziarlo per l’impegno profuso, lui così come gli altri che hanno provato a portare avanti questo discorso. Per quanto riguarda la valenza dell’Under 23 credo che se guardiamo i maggiori campionati calcistici europei tutti hanno già da tanti anni, forse venti o trenta, le seconde squadre”.
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“Eravamo gli unici a non averlo e dovremmo farci qualche domanda. Se siamo gli unici a partecipare direi che ci dovremmo fare qualche altra domanda, ma non rispondo per non sembrare presuntuoso. Ha dato grandi valori tecnici, prima di tutto, perché i ragazzi maturano e lo fanno velocemente. Ringrazio Pecchia e Fusco, fondamentali nella scorsa settimana, ma anche a Cherubini e Claudio Chellini che hanno spinto altrettanto per l’Under 23 e lavorano duramente: sappiamo la fatica fatta nei primi due anni”.
“Non mi sento il re delle plsuvalenze. Lavoro da 11 anni alla Juventus, credo con buoni risultati e ho ancora tanta voglia di vincere e cercare di fare il meglio per questo club. Mi sento di dover imparare ancora molto perché ho solo 48 anni e come dirigente credo di essere ancora giovane, nonostante l’esperienza”.
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