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PAGELLE E TABELLINO ROMA-VERONA: Mayoral in palla, Ilic nel pallone

Pagelle e tabellino di Roma-Verona, match valido per la prima giornata di ritorno del campionato di Serie A 2020/21

La Roma centra una vittoria a dir poco fondamentale col Verona: il 3-1 alla fine dei 90 minuti è senza appello. I giallorossi chiudono la partita già nel primo tempo con un tris racchiuso in pochi minuti, sfruttando un blackout difensivo (e non solo) dell’Hellas. Mkhitaryan, Mayoral e Mancini sugli scudi con il gol ma anche con tante cose utili. Per il Verona male Ilic e i difensori, Zaccagni assente ingiustificato.

Roma

Pau Lopez 6: nel primo tempo quasi spettatore non pagante, chiamato a qualche uscita e pochissimo altro.

Mancini 7: in zona offensiva è sempre il più pericoloso dei difensori, su calcio piazzato e non. Sblocca il match con un colpo di testa in realtà un po’ fortunato, ma ha il merito di esserci sempre. Poi controlla senza grandi problemi gli attaccanti avversari.

Smalling sv: la sua partita dura una decina di minuti, esce per un infortunio arrivato in seguito all’allungo su Kalinic. Dal 12′ Kumbulla 6: entra a freddo, ci mette qualche minuto per rodarsi ma per sua fortuna il Verona non è che gli crei grandi preoccupazioni. Si prende subito un’ammonizione.

Ibanez 6,5: parte a sinistra, poi si sposta in mezzo dopo l’uscita di Smalling. Kalinic fa sempre lo stesso movimento e lui lo assorbe senza problemi. Rischia poco, è concentrato e ‘cattivo’ anche nei contrasti. Sta diventando un po’ più concreto, tiene anche Lasagna.

Karsdorp 6,5: controlla la situazione sulla destra, qualche scorribanda ma senza esagerare. Tanto basta per mettere dentro qualche buon pallone, ma essere anche presente in fase difensiva. Da applausi il tacco in chiusura nella sua area nel primo tempo. Dall’86’ Bruno Peres sv

Villar 7: solita eleganza, abbinata a tanta concretezza e utilità. Non perde un pallone a pagarlo oro, gestisce e se capita verticalizza cercando di trovare sempre la linea meno battuta e in grado di capovolgere l’azione. Dal 70′ Cristante 6: il Verona alza la pressione e la Roma perde qualche pallone di troppo in uscita dalla difesa. Di rischi però non se ne vedono.

Veretout 7: nel primo tempo fa tante cose buone, recuperando una quantità industriale di palloni a centrocampo verticalizzando subito al meglio. Da questi break nascono tanti pericoli. E un gol. Infiamma la riga centrale del campo, quando parte a testa bassa mette paura. Dall’86’ Diawara sv

Spinazzola 7: stasera torna l’aratore irresistibile di Trigoria in grado di creare superiorità numerica a ogni azione. Accompagna con grande puntualità tutte la manovre della Roma, quando punta l’uomo, i vari Faraoni e Dawidowicz si fanno il segno della croce. Prova anche la gioia personale, ma la conclusione in porta non è la sua specialità.

Pellegrini 6,5: fa avanti e indietro per tutto il campo con grande efficacia. Presente quando c’è da attaccare l’area e provare il passaggio decisivo, ma senza trascurare la fase di copertura. È in una condizione psicofisica invidiabile. Peccato per il giallo che gli farà saltare la Juve.

Mkhitaryan 7: rischiamo di ripeterci. Ma il suo ritorno si è sentito parecchio: quello che balza subito agli occhi è la qualità del tocco e della scelta. Bravissimo a calciare spiazzando Silvestri per il 2-0, ma oltre al gol c’è sempre lui in mezzo quando si tratta di un pericolo.

Borja Mayoral 7: una partita completa la sua. È migliorato parecchio nella gestione del pallone lontano dalla porta, partecipa bene al gioco ed è più concreto in area. Il gol è da rapace, ma in generale sembra completamente dentro alla Roma. Una freccia in più all’arco di Fonseca nella diatriba con Dzeko. Dall’86’ Carles Perez sv

All.:  Paulo Fonseca 6,5: parte a razzo come spesso accade alla Roma. Da subito sembra volere di più il risultato, sembra tenerci di più. Sfrutta il blackout del Verona per infilare tre colpi da ko: i giallorossi sono cinici e continuano a scoprire un Borja Mayoral in grande crescita. Nella ripresa si abbassa un po’ la Roma, perde diversi palloni in uscita ma non rischia comunque niente. I numeri continuano a dargli ragione. Ora la Juve.

Verona

Silvestri 6: sui gol può poco, poi si difende come può nel momento peggiore del Verona, ovvero tutto il primo tempo. Bravo su Spinazzola nella ripresa.

Dawidowicz 4,5: mette fuori senza necessità il pallone che porta all’angolo da cui nasce il 3-0. Poi una serie di errori, insicurezze, che lo rendono sempre attaccabile e in apprensione.

Gunter 5: Borja Mayoral non gli dà punti di riferimento, e infatti lui ci capisce ben poco. Per il resto poche cose buone, costretto sempre a indietreggiare.

Ceccherini 4,5: fa la lotta con Dawidowicz per la palma di peggiore della difesa. Si perde Borja Mayoral sul terzo gol, perde completamente la posizione in più di un’occasione. Serataccia. Dall’80’ Udogie sv

Faraoni 4,5: perde tanto a poco il duello con Spinazzola. Non è mai pericoloso, non arriva mai sul fondo. Dalla sua parte la Roma si gode una serata tranquilla. Dal 56′ Dimarco 5: ci mette se non altro più qualità nelle giocate, e un po’ più di brio. Ma niente di che.

Tameze 5,5: inizialmente è forse l’unico ad andare vicino alla sufficienza, poi però si iscrive anche lui al festival dei palloni persi. In compenso è l’unico a recuperare invece qualche possesso.

Ilic 4: probabilmente il peggiore in campo. Oltre a non fare niente di buono perde tanti di quei palloni… Scivola, perde gli appoggi, una serie di orrori che gli costano l’uscita dal campo inevitabile. Dal 56′ Bessa: qualche pallone di qualità, come l’assist per il gol di Colley.

Lazovic 5: poco attivo stasera, Karsdorp lo tiene a bada senza neanche sforzarsi troppo. Partecipa al forcing della ripresa, ma non è che faccia venire gli incubi ai difensori della Roma.

Barak 5: capita spesso che ci si dimentichi della sua presenza in campo. Non si nota né per la pericolosità in zona offensiva, né per una corsa di interdizione o rottura dell’azione avversaria.

Zaccagni 5: male stavolta il gioiellino dell’Hellas. Spesso troppo individualista, per il resto assente ingiustificato. Dal 56′ Colley 6,5: senza dubbio cambia la partita ed è il migliore del Verona, anche se non ci voleva tanto. Oltre al gol della speranza è sempre vivo, voglioso, in palla, l’unico a creare qualche pericolo.

Kalinic 4,5: l’unica cosa buona della partita la fa rincorrendo un pallone su cui si fa male Smalling. Prevedibile. Dal 45′ Lasagna 5,5: meglio del compagno di reparto, sfrutta la sua grande velocità sul lungo, ma poi quando il Verona schiaccia la Roma paradossalmente va in difficoltà. Il difetto è sempre lo stesso, quello di essere molto poco cattivo e preciso in area. Mica un dettaglio per un attaccante.

All.: Ivan Juric 5: blackout totale del suo Verona, completamente irriconoscibile. Gli uomini chiave lo tradiscono, vedi Zaccagni e Barak che stasera sono dei fantasmi. Serata da cancellare, anche il forcing nel secondo tempo non dà quasi mai l’impressione di poter essere tale da provare a ribaltare la partita. Il tiro in porta è una chimera.

Arbitro: Piccinini 6: tutto in ordine. Pochi episodi controversi, ce n’è uno in area della Roma su Tameze che però vede live in maniera corretta. Poi lascia molto correre, scontentando un po’ entrambi gli allenatori.

TABELLINO

Roma-Verona 3-1
Marcatori:
20′ Mancini, 22′ Mkhitaryan, 30′ Mayoral, 62′ Colley

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Smalling (12′ Kumbulla), Ibanez; Karsdorp (86′ Peres), Villar (71′ Cristante), Veretout (86′ Diawara), Spinazzola; Pellegrini, Mkhitaryan; Borja Mayoral (86′ Carles Perez).
A disp.: Fuzato, Mirante, Santon, Calafiori, Pastore.
All.:  Paulo Fonseca.

Verona (3-4-2-1): Silvestri; Dawidowicz, Gunter, Ceccherini; Faraoni (57′ Dimarco), Tameze, Ilic (57′ Bessa), Lazovic; Barak, Zaccagni (57′ Colley); Kalinic (45′ Lasagna). 
A disp.: Berardi, Pandur, Lovato, Udogie, Cetin, Terracciano, Amione.
All.: Ivan Juric.

Arbitro: Piccinini
Assistenti: Paganessi – Villa
IV Uomo: Giua
Var: Guida
AVar: Lo Cicero

NOTE Ammoniti: 17′ Pellegrini, 23′ Faraoni, 38′ Kumbulla

 

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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