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Juventus, retroscena di mercato clamoroso di Chiellini: “Inter e Arsenal, ecco com’è andata”

Giorgio Chiellini è tornato un giocatore importante per la Juventus: il difensore bianconero si è raccontato tra Ibrahimovic, il ritiro e i retroscena su Inter e Arsenal

Il rientro di Giorgio Chiellini per la Juventus è stato senza dubbio fondamentale, che sembra avere più sicurezza e solidità. La debacle nel match di ‘San Siro’ in campionato, ad ora, sembra essere stata un’eccezione. Il classe ’84 si è raccontato in un’intervista a ‘So Foot’ spaziando dal rapporto (in campo) con Ibrahimovic al ritiro e dei retroscena di calciomercato interessanti su Inter e Arsenal.

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Ibrahimovic e Chiellini in Euro 2016 (Getty Images)

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Chiellini: “Ibrahimovic il mio miglior nemico. Da ragazzo rifiutai Inter e Arsenal”

Sullo svedese: “Lo stimo molto, ci rispettiamo. Non ho mai avuto paura di affrontarlo e non ho mai fatto un passo indietro di fronte a lui, poi è diventato il ‘nemico assoluto’ quando è passato all’Inter e in seguito semplice ‘avversario‘ al Milan e in Nazionale. Ma è senza dubbio è lui il miglior nemico della mia carriera. E io devo trovare un rivale per dare il mio meglio”. Chiellini parla anche di quando poteva firmare per l’Arsenal: “Avevo 16 anni e giocavo in C, mi proposero una cifra enorme da poco meno di 200 milioni di lire a stagione, Però non mi sentivo pronto e non volevo tradire il Livorno, col senno di poi sono stato un folle a rifiutare. La stessa cosa è successa quando mi chiesero di firmare per l’Inter, non ero pronto e non volevo tradire Livorno”.

Poi sullo stile di gioco: “Per vincere i duelli con gli attaccanti bisogna essere pessimisti e prevedere il peggio. È il prezzo riservato ai giocatori ‘normali’ come me o Barzagli, che è stato un gradissimo difensore anche se noi non abbiamo le qualità da fuoriclasse di Sergio Ramos o van Dijk. Ho una sorta di sdoppiamento della personalità: sono piuttosto timido e riservato, ma in campo sono capace di tutto pur di vincere”. Infine su come sarebbe chiudere la carriera in uno stadio vuoto: “Senza tifosi non è calcio, mancano le emozioni. Comunque è sempre meglio che niente. Purtroppo bisogna adattarsi”.

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