La Lazio verso il processo davanti al Tribunale federale dopo il deferimento dalla Procura, cosa rischia il club: possibile penalizzazione
La Lazio ha incassato ieri la brutta notizia del deferimento da parte della Procura federale sul caso tamponi risalente al periodo tra fine ottobre e inizio novembre. Chiamati in causa il presidente Lotito e i medici sociali Pulcini e Rodia per presunte irregolarità nell’osservanza del protocollo sanitario. I capi d’accusa sono piuttosto pesanti e le motivazioni del procuratore federale Giuseppe Chiné contestano le violazioni dell’art. 4 del codice di giustizia sportiva sui principi di lealtà sportiva, quelle all’art. 44 delle Noif per gli adempimenti alla salute medico sportiva e quelle relative al protocollo.
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Lazio, cosa rischia il club: dalla penalizzazione alle sconfitte a tavolino
Il ‘Corriere dello Sport’ fa il punto della situazione, con un orizzonte che si preannuncia piuttosto complicato per il club biancoceleste. Nessuna possibilità di patteggiamento, innanzitutto, come già avvenuto per i ritardi, a giugno, nelle comunicazioni degli esiti dei tamponi. Si andrà a processo, prima udienza entro un mese, dopodiché secondo grado in Corte d’Appello federale ed eventuale terza tappa al Collegio di Garanzia del Coni. La Procura non sembra intenzionata a chiudere il caso con la richiesta di una semplice ammenda. Essendo contestate anche la presenza in campo di Ciro Immobile, in Torino-Lazio, e quella tra i convocati di un altro tesserato (probabilmente Djavan Anderson) in Lazio-Juventus, quando avrebbero invece dovuto essere in isolamento per la positività al coronavirus, le richieste dell’accusa potrebbero riguardare la doppia sconfitta a tavolino nei match incriminati, nonché una ulteriore penalizzazione in classifica. La squadra di Inzaghi, in quel caso, rischierebbe di trovarsi con almeno 4 punti in meno, che comprometterebbero la sua stagione. Spettatrici interessate, Torino e Juventus secondo ‘Tuttosport’ potrebbero costituirsi parti in causa per recuperare rispettivamente tre e due punti in graduatoria. La sentenza definitiva potrebbe arrivare per la fine di aprile, a campionato quasi concluso. Il club biancoceleste prepara la sua strategia difensiva, insistendo sia sul famigerato Gene N aspecifico al Covid che sulla interpretazione del protocollo: per l’avvocato Gentile è la Uefa, coinvolta nei tamponi effettuati prima di Bruges-Lazio e Zenit-Lazio, a dover informare direttamente la Asl competente senza passare dal club.