Sinisa Mihajlovic ha parlato a 360 gradi del rapporto con Zlatan Ibrahimovic, dedicando grandi elogi allo svedese. Spunta anche un retroscena sul tecnico e l’eventuale passaggio alla Lazio
Sinisa Mihajlovic è intervenuto al programma ‘Tiki Taka – La Repubblica del pallone’. L’allenatore del Bologna si sofferma subito sulle gerarchie per lo Scudetto dopo il derby: “Inter favorita per il campionato, ma per lo Scudetto non è finita. Ho visto la partita contro il Milan e l’ha vinta l’Inter perché è più forte. C’è poco da dire. Ibrahimovic non ha segnato ma ha fatto quello che doveva fare”.
Al tecnico viene chiesto quali siano a suo avviso le differenze tra il suo Milan e quello attuale di Pioli. La risposta è costituita solo da un nome: “Zlatan Ibrahimovic“. Su dove sarebbe il Bologna con l’acquisto di Ibra: “Se avessimo preso Ibra in questo momento saremmo in zona Europa League“. Mihajlovic si pronuncia anche sulla presenza di Zlatan a Sanremo: “Se Ibra fa quello che deve fare in campo e si allena come deve fare un professionista, come sono certo farà, poi nella vita privata è libero di fare quello che vuole. Sacchi dice che non dovrebbe andare, io non potrei mai andare contro di lui perché lo stimo molto. I tempi, in ogni caso, sono cambiati rispetto a quando allenava lui. Oggi i giovani forse hanno meno passione, ma sono più professionali”.
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Mihajlovic svela anche un interessante retroscena sul possibile passaggio alla Lazio: “Lotito Mi ha chiamato tanti anni fa, prima che andassi alla Fiorentina. Non è andata a buon fine perché non ci siamo trovati”. Il tecnico si sofferma anche sul suo stile di allenamento: “Faccio il mio lavoro con passione e cerco di dare sempre il massimo. Mi piace quello che faccio. Mi arrabbio spesso, ma i ragazzi mi danno soddisfazione. Sono una persona normale”.
L’ex difensore dedica parole stupende a Roberto Mancini: “Se faccio questo mestiere lo devo a lui. Siamo stati compagni alla Sampdoria e alla Lazio e poi ho fatto il suo vice all’Inter. E all’epoca era più difficile fare il secondo allenatore in quell’Inter. Ho imparato tantissime cose da lui”. Sulle possibilità per l’Italia di conquistare l’Europeo: “Non ho la palla di vetro, ma me lo auguro. Visto che non potrà esserci la Serbia, farò il tifo per l’Italia e anche un po’ per la Croazia“.
Infine, una toccante ammissione su come ha vissuto la malattia: “Mi ha cambiato la vita. Quando stai in ospedale per tanto tempo pensi a delle cose che ritenevi scontate e che invece non lo sono più, come una semplice boccata d’aria fresca. Poi quando superi la malattia ti godi molto di più tutte le piccole cose e ogni momento della vita. Non do più nulla per scontato”.
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