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Milan, Maldini su Ibrahimovic | “Il club conta più di un giocatore”

Arrivano le parole di Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, che si è soffermato sul suo ruolo e su Ibrahimovic

Paolo Maldini, direttore tecnico del Milan, ha parlato ai microfoni di ‘SoFoot.com‘. Il dt rossonero si è soffermato su alcuni aspetti del club e del suo ruolo, ma chiaramente anche del mercato e del progetto di Elliott. Di seguito, le sue parole: “In nessun momento ho pensato che il Milan potesse scomparire. Le difficoltà negli ultimi anni nell’era Berlusconi o durante la priorità cinese sono note. Quando Elliott ha preso il club sono stato contattato da Leonardo.

Sugli ultimi 10 anni del Milan – “C’è stato un cambio significativo soprattutto dal 2011/12, quando chi ha costruito le vittorie del club è andato via. Se non viene gestito al meglio il cambio di generazione è difficile ottenere risultati. Bisogna pianificare costantemente: c’era l’idea che chi entrava potesse tenere alto il nome del Milan, ma non è stato così. Quello che fa grande un club è la stabilità, della dirigenza e della squadra. Cosa che non c’era negli ultimi anni di Berlusconi e del proprietario cinese”.

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Sul suo ruolo – “Dobbiamo sempre ricordare che quando il Milan chiama un giocatore, è uno dei tre maggiori club di successo al mondo. Per noi è complicato portare un giocatore qui oggi, chiediamo sacrifici economici. Il fair play finanziario ha fatto bene al calcio, perché c’è meno debito, ma ha allargato il divario coi grandi club. Il Milan ha le stesse entrate del 2000, ma da allora il mondo è andato in una situazione diversa”

Sulla frase ‘Hanno distrutto il mio Milan’ – “Il titolo di un’intervista è quello che mi piace meno. Ai tempi c’era Berlusconi in presidenza e due ad, Galliani e Barbara Berlusconi. Ma se devo parlare devo parlare della presidenza Berlusconi o di Galliani, posso solo fare i complimenti, perché hanno costruito un club che è stato invidiato da tutti. Poi, visto da fuori non direi la stessa cosa oggi, perché la mia visione è ovviamente diversa da quella che c’era dieci anni fa”.

Sul futuro – “Non possiamo immaginare come sarà la prossima finestra di mercato. Col Covid-19 la situazione cambia di mese in mese. Eravamo già partiti con l’idea di tagliare i costi, quindi siamo stati più preparati degli altri”.

Su Ibrahimovic – “Il club è al di sopra di ogni giocatore, questa è la verità. Zlatan è uno di quei giocatori che lascia un segno, un motivatore ed è una risorsa enorme per chi ne trae tutte le sue buone qualità. Il Milan è al di sopra di ogni calciatore, vale per tutti”.

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