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PAGELLE E TABELLINO ROMA-SHAKHTAR: Mancini-El Shaarawy-Pellegrini, tris d’assi

Pagelle e tabellino di Roma-Shakhtar Donetsk, match valido per l’andata degli ottavi di finale di Europa League 2020/21

La Roma centra un 3-0 super ai danni di uno Shakhtar inconcludente nell’andata degli ottavi di finale di Europa League. I giallorossi di Fonseca ipotecano il passaggio ai quarti con una grande prestazione che conferma la forma di alcuni giocatori come Mancini e Pellegrini, ma certifica il ritorno anche di Stephan El Shaarawy. Tutti largamente sufficienti, a differenza degli ucraini in cui l’unico 6 è di Tete.

Roma

Pau Lopez 6,5: pronto e attento sull’occasione per Junior Moraes dopo lo scivolone di Mancini, un’uscita bassa veloce da ottimo portiere. Poi risponde anche a Tete.

Mancini 7,5: parte bene, anche se uno scivolone in area a metà primo tempo rischiava di costare parecchio caro. Provvidenziale sul tiro di Tete, va ad aggredire molto alto neutralizzando sul nascere le potenziali occasioni. Poi un altro gol di testa, sempre più dominante.

Cristante 6,5: personalità e qualità in impostazione, nel primo tempo la Roma difende bene, bassa, e lui non soffre con il supporto dei compagni. Poi la spizzata decisiva per il 3-0 di Mancini.

Kumbulla 6: leggermente in crescita rispetto a qualche uscita non proprio al top. Deve trovare confidenza e continuità.

Karsdorp 7: controlla benissimo Ismaily che non la vede mai. Utilizza la grande esplosività fisica per raddoppiare e recuperare, spesso è decisivo. Attentissimo e in palla, un giocatore trasformato.

Villar 6,5: inizia abbastanz bene, tocca tanti palloni, poi col passare dei minuti esce un po’ dal gioco ma fa molto lavoro sporco in fase di raddoppio.

Diawara 6: anche lui si vede pochissimo, ma quei pochi palloni che tocca li gioca facile e bene, mai scontato. È prezioso in pressione sul portatore di palla dello Shakhtar, che a centrocampo non riesce mai a trovare mezzo centrimentro di spazio. Dal 78′ Ibanez sv

Spinazzola 7: gioca bene la rimessa da cui nasce il gol, in maniera reattiva e veloce, poi si danna arando la fascia avanti e indietro. Un motorino inesauribile. Sempre vivo e concentrato. Dal 78′ Bruno Peres sv

Pellegrini 7,5: si propone e si muove sul fronte offensivo, ha una grande occasione – anche se poi in fuorigioco – ma a tu per tu col portiere si fa rimontare da Vitao e perde un po’ di lucidità. I compagni lo cercano spesso con questi palloni lunghi alle spalle della difesa, fino a che in uno di questi inserimenti è bravissimo a trafiggere Trubin. Poi tante giocate di pregevole fattura, è un ottimo periodo il suo. Dal 78′ Carles Perez sv

Pedro 6: molto bello l’assist per il gol di Pellegrini, pallone con i giri giusti per mettere in porta il numero 7. Nel primo tempo, almeno inizialmente, è tarantolato, sembra voglioso di riscattare un periodo decisamente non brillante. Poi un po’ si spegne, trova meno spazi e cala. Non felicissimo al momento del cambio, la prestazione è buona. Dal 61′ El Shaarawy 7: si mangia un gol davanti alla porta appena entrato (anche se Pellegrini era molto probabilmente in fuorigioco). Poi si mette in proprio e semina il panico nella difesa ucraina: 2-0. Va anche vicino alla doppietta con un tocco sullo splendido pallone di Pellegrini.

Mkhitaryan 6: poco più di mezz’ora in campo per l’armeno, che non è tra i migliori in campo ma fa in tempo comunque a entrare negli highlights di prepotenza con il tocco che libera Pedro: un tocco niente affatto banale perché arrivato di prima, in velocità e apre completamente in due lo Shakhtar. Poi va vicinissimo al gol della ‘domenica’ con Trubin fuori dalla porta. Dal 34′ Borja Mayoral 6: fa tanto lavoro sporco, non è sempre preciso in realtà negli ultimi metri, lo è di più quando è lontano dalla porta e deve partecipare alla manovra.

All.: Paulo Fonseca 7: un’altra grande partita della Roma in Europa, lo Shakhtar viene praticamente annientato all’Olimpico. Chiudere, o quasi, la qualificazione all’andata è dimostrazione di grandissima forza. I giallorossi hanno sicurezza nei propri mezzi, stanno recuperando pezzi e possono anche permettersi di ruotare qualche uomo. I numeri gli danno ragione, anche di più.

Shakhtar Donetsk

Trubin 5,5: subito chiamato in causa sulla deviazione di Villar, molto bravo e reattivo a togliere il pallone dalla porta. Sul gol di Pellegrini in uscita non sembra ineccepibile. Sugli altri due gol può davvero poco.

Dodo 5: vai tu, vado io. Alla fine Pedro non lo prende nessuno, Dodo se lo guarda e lo spagnolo è libero di trovare Pellegrini per l’1-0, con Ismaily che completa la frittata. Poi incide poco in avanti, dà poco manforte a Tete. E pure sul gol di El Shaarawy non è che faccia chissà cosa.

Vitao 5,5: qualche problema con i palloni alle spalle della difesa, anche se ha una buona velocità che gli permette di rimontare velocemente. Non è un caso che quando lo Shakhtar ha preso gol non c’era lui a difendere. Certo, da El Shaarawy si fa saltare con una facilità…

Matvienko 5,5: lui più in difficoltà del compagno, Pellegrini spesso lo lascia sul posto, viene saltato quasi puntualmente quando si trova a difendere qualche metro più esternamente.

Ismaily 4,5: prova opaca per uno degli ex obiettivi della Roma. Sul gol giallorosso è in marcatura su Pellegrini, ma poi lo molla sul più bello e lo lascia libero di calciare. In avanti pure si vede pochissimo, forse il più deludente. Nella ripresa si alza, ma non trova sbocchi.

Maycon 5: anche lui in realtà non scherza, visto che già tocca pochi palloni e in quei pochi si gira sempre su se stesso senza mai trovare un tocco in verticale.

Alan Patrick 5: almeno lui ci prova un po’ di più, è sicuramente molto coinvolto anche se non proprio precisissimo. Va spesso a vuoto, viene ingabbiato costantemente. Dal 78′ Solomon sv

Marlos 5: quasi inesistente. I difensori della Roma lo marcano bene, lui non trova sbocchi e si muove poco. Dall’87’ Marcos Antonio sv

Tete 6: è sicuramente il più pericoloso dei suoi, anzi l’unico. Trova i tempi giusti di inserimento, ha un paio d’occasioni niente male. Il solo a salvarsi. Dall’87’ Konoplyanka sv

Moraes 5: si muove molto, parte più arretrato e poi va a fare il puntello. Però nel primo tempo è poco concreto, ha una grande chance in area da solo ma la spara addosso a Pau Lopez in uscita. Poi poco e niente, viene sempre anticipato. Dal 75′ Dentinho 5: entra e la Roma chiude la partita. Lui non ha occasioni per fare male.

Taison 4,5: impalpabile, totalmente. Un fantasma in campo, poi si infuria al rientro in panchina. Dal 78′ Sudakov sv

All.: Luis Castro 4,5: una squadra che gira il pallone, lo gira e lo rigira. Lo lavora e lo rilavora. Ma resta sempre lì, i tiri in porta arrivano col contagocce, a centrocampo la Roma non gli permette di costruire mezza azione. Ora la qualificazione sembra un miraggio.

Arbitro: Artur Dias 6: partita abbastanza tranquilla, un paio di episodi con le proteste dello Shakhtar che però non hanno grande motivo di esistere. Prima per un presunto contatto con Cristante e Spinazzola in pochi secondi, poi per un possibile fallo su Ismaily all’inizio dell’azione del 2-0. Nessun fischio, tutto in ordine.

IL TABELLINO DI ROMA-SHAKHTAR 3-0

Roma (3-4-2-1): Pau Lopez; Mancini, Cristante, Kumbulla; Karsdorp, Villar, Diawara (78′ Ibanez), Spinazzola (78′ Peres); Pellegrini (78′ Perez), Pedro (62′ El Shaarawy); Mkhitaryan (35′ Mayoral)
A disp.: Mirante, Fuzato, Santon, Smalling, Calafiori, Dzeko
All.: Paulo Fonseca

Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Trubin; Dodo, Vitao, Matvienko, Ismaily; Maycon, Alan Patrick (78′ Solomon); Marlos (87′ Marcos Antonio); Tete (87′ Konoplyanka), Moraes (75′ Dentinho), Taison (78′ Sudakov).
A disp.:  Shevcenko, Pyatov, Korniienko, Kryvstov, Bondar, Bolbat, V’Yunnyk
All.: Luis Castro

Arbitro: Artur Dias
Assistenti: Rui Tavares e Paulo Soares
Quarto uomo Tiago Martins
Var: Joao Pinheiro
AVar: Luis Godinho

Marcatori: 22′ Pellegrini, 73′ El Shaarawy, 77′ Mancini

NOTE Ammoniti: 55′ Kumbulla, 58′ Alan Patrick, 74′ Maycon, 74′ Taison, 83′ Mancini

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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