Massimiliano Allegri si racconta e svaria su tantissimi temi, tra cui resta pregnante la discussione sul suo futuro. Di seguito le dichiarazioni del tecnico sul futuro, la Roma e Cristiano Ronaldo
Massimiliano Allegri è ancora a caccia di una panchina di pregio nel panorama calcistico mondiale, dopo l’esperienza alla Juventus interrotta nel 2019. Restano in ballo diverse possibilità per l’allenatore, ma il suo futuro si deciderà solo tra alcuni mesi. Intanto, il tecnico è tornato a parlare di campo, Juventus e anche le sue possibili destinazioni ai microfoni del Club di SkySport.
Vi abbiamo già riportato nella serata di ieri, un primo annuncio sul suo futuro e sull’eventuale ritorno alla Juventus, poi il tecnico ha rincarato la dose. Rispetto al club che allenerà, a precisa domanda: “Deve essere una squadra che gioca in Champions League?” ha risposto con un “Dipende“, prima di essere interrotto. Interrogato sulla possibilità di allenare all’estero, sottolinea invece: “Il fascino dell’Inghilterra e della Spagna ci sono, ma sarei contento anche di rimanere in Italia“.
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L’ex allenatore della Juventus si è soffermato anche sul ruolo di Rodrigo Bentancur in campo: “A mio modesto parere non può giocare davanti alla difesa. Può farlo soltanto per una partita. Con me ha fatto qualche partita davanti alla difesa, ma le altre dieci le giocava da mezz’ala”.
Massimiliano Allegri racconta anche Cristiano Ronaldo: “Più alzi il livello dei giocatori, più alto è il livello di apprendimento. Ho avuto la fortuna di allenare CR7, Ibra, Ronaldinho, Pirlo, Buffon, Robinho, Nesta e tanti altri. Mi ritengo fortunato. Ronaldo è umano e può sbagliare, ma riesce a smarcarsi e attaccare la porta lui, lo fanno in pochi. La forza di Cristiano è di avere una testa per vincere, ha vinto cinque Palloni d’Oro, le Champions League, riesce a darsi nuovi stimoli tutti i giorni. Normale che quello che gli gioca a fianco debba capire che lo spazio che lascia lui, deve occuparlo l’altro. Lui o Messi? Sono due giocatori diversi, direi che uno è più grande e uno è più forte”.
Il tecnico si sofferma anche sulla Roma, squadra con cui, come vi abbiamo riportato nelle scorse settimane, ci sono stati contatti per il futuro: “Scontri diretti persi? Siamo a marzo e a questo punto del campionato credo che sia difficile risolvere i problemi evidenziati. A novembre puoi, ma ora è difficile. Dopo tanti mesi che lavori e non è scoccata la scintilla è dura. A gennaio l’allenatore non deve star lì più a spiegare nulla, al massimo si può lavorare e riprendere qualche concetto”.
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