Carlo Picco, direttore dell’ASL di Torino, a CMIT TV sui nuovi contagi in casa Juventus e le prossime partite contro Torino e Napoli
A CMIT TV, è intervenuto Carlo Picco, direttore dell’ASL di Torino, per fare chiarezza sulla situazione in casa Juventus dopo le positività di Demiral e Bonucci al rientro dalle rispettive Nazionali. Ecco le sue dichiarazioni in vista della ripresa del campionato e delle prossime partite dei bianconeri contro Torino e Napoli. Per restare aggiornato con le ultime news legate al mercato e non solo CLICCA QUI!
SITUAZIONE – “Non è che non ami il calcio, non sono un tifoso. La questione che mi appassiona di più in questo momento è la campagna vaccinale, la gestione dei nostri ospedali, che sono ancora sotto pressione in questo periodo. La situazione resta complicata e tutte le nostre energie sono focalizzate sulla salute pubblica. Il calcio è ovviamente una fetta importante dell’opinione pubblica, anche del PIL del nostro paese, però in questo momento ripeto la nostra azione è principalmente finalizzata al contenimento della pandemia”.
TORINO-JUVE E JUVE-NAPOLI A RISCHIO – “Non abbiamo elementi per ritenere che in questo momento queste partite siano a rischio. Ovviamente il nostro dipartimento vigilerà e terrà d’occhio la situazione, non c’è al momento un cluster, e quindi non ritengo che queste partite siano a rischio”.
PAUSA NAZIONALI – “Usciamo da un anno e qualche mese di emergenza straordinaria, che non abbiamo mai vissuto, e tutto dovrebbe essere improntato a comportamenti di responsabilità e serietà. Perché abbiamo già compromesso sufficientemente la tenuta anche economica del paese. Anche dal punto di vista sanitario abbiamo vissuto un anno molto difficile, quindi un richiamo a quelli che possono essere comportamenti responsabili credo che sia doveroso. E dovrebbe essere frutto non solo delle spinte dei singoli, ma di una regia che possa definire delle regole per tutti. Quindi sono d’accordo, sosta per le Nazionali e viaggi potevano essere evitati”.
MCKENNIE-ARTHUR-DYBALA – “È indubbio che se i calciatori sono dei riferimenti soprattutto per i giovani, a maggior ragione sono caricati di responsabilità che dovrebbero portare in qualche modo ad uno spirito di emulazione. L’idea che il calcio abbia regole sue stride un po’ con questa visione, ma io penso che la maggior parte dei calciatori e del mondo sportivo sia sano e voglia dare dei messaggio positivi ai giovani e alla popolazione in generale”.
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