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Mihajlovic furioso con Mancini: “Fossi stato Soriano lo avrei mandato a quel paese”

Sinisa Mihajlovic non ha digerito il trattamento riservato da Mancini a Roberto Soriano, mai portato neanche in panchina

Sinisa Mihajlovic contro Roberto Mancini. L’allenatore del Bologna non ha digerito affatto il trattamento riservato dal ct dell’Italia a Roberto Soriano, centrocampista rossoblù trai 38 convocati azzurri ma mai portato neanche in panchina nelle tre partite giocate dalla Nazionale in questa finestra. Alla viglia della sfida con l’Inter, il serbo non le ha mandate a dire al suo grande amico: “Se fosse stato attento alle vicende del Bologna non gli avrebbe fatto fare tre tribune, hanno giocato contro nessuno. Soriano è il miglior centrocampista italiano per rendimento, gol e assist, mentre vedo che giocano due partite in campionato mentre Soriano fa tre tribune, non mi sembra giusto”.

Soriano e Silvestri @Getty Images

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Il riferimento potrebbe essere proprio a Stefano Sensi, praticamente sempre out per infortunio ma in ogni caso convocato da Mancini e titolare, oltre che decisivo con un gol. “Sarebbe stato meglio se fosse rimasto qui. Parlo da amico di Mancini, non mi è piaciuta questa cosa. Non può fare tre tribune contro squadre di cui neanche si conoscono i nomi. Chi sono questi? Contro chi ha giocato l’Italia? Neanche voi li sapete. Dagli soddisfazione! Bisogna dare soddisfazione ai calciatori se le meritano, poi Soriano non è un ragazzino, ha 30 anni. Magari una volta in panchina era il minimo. Se fossi stato al posto di Soriano l’avrei mandato a quel paese e me ne sarei tornato a casa. Mi rode per lui, mi dispiace. Confronto con Mancini? Non ho bisogno”.

Sulla partita: “Stanno tutti bene, perciò sono tutti disponibili tranne Hickey, Skorupski e Mbaye. Siamo in difficoltà sui terzini, ma undici giocatori riesco a raccattarli. Skov Olsen si è svegliato in nazionale, domani speriamo che non si riaddormenti. Se non fa quello che dico io, non gioca. Medel-Boca? Non so nulla. Con l’Inter sarebbe facile mettersi tutti dietro, parcheggiare il pullman davanti alla porta e sperare di non subire gol. Abbiamo una mentalità diversa. L’importante è avere l’atteggiamento mentale giusto, perché se non ti motivi contro queste squadre è meglio cambiare mestiere. Se lo sbagliamo sono guai”.

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