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Inter-Cagliari, Conte: “Vogliamo vincerle tutte” | Messaggio d’amore alla squadra

Le dichiarazioni di Antonio Conte dopo il successo contro il Cagliari. Ecco il commento dell’allenatore dell’Inter

L’Inter non si ferma più. Contro il Cagliari arriva l’undicesima vittoria consecutiva per la squadra di Conte, che si riporta a +11 dal Milan. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore nerazzurro ai microfoni di ‘DAZN’. Per restare aggiornato con le ultime news legate al mercato e non solo CLICCA QUI!

SCUDETTO – “È un conto alla rovescia tra virgolette. Noi dobbiamo giocare per vincere. Non voglio fare calcoli, ma penso a vincere e a trasmettere la voglia ai calciatori. Ci stiamo avvicinando e iniziamo a vedere la meta, ma ancora non è raggiunta. È inutile nascondersi dietro ad un dito dopo quello che stiamo facendo”.

ESULTANZA – “Le partite iniziano ad essere meno e ogni vittoria per noi ora vale 6 punti. Per noi era fondamentale mantenere 11 punti di distacco e devo dire che ci stiamo abituando a questa situazione. Per molti era la prima volta stare sotto pressione così. Sono contento del cammino che stiamo facendo con i ragazzi: in due anni siamo cresciuti tanto sotto diversi punti di vista. I ragazzi meritano abbracci e baci, come con Hakimi. Spesso mi capita di baciare in fronte qualcuno. Loro sanno che sono pronto a buttarmi nel fuoco per loro. Hakimi lo ha meritato, così come Darmian”.

ATTACCO -“A volte è capitato di mettere il terzo attaccante a gara in corso, anche se spesso capita quando Sanchez è in panchina. È un giocatore che cambia un po’ le carte. Oggi potevo mettere tre attaccanti mettendo Lautaro e mantenendo Alexis: lui con Lukaku forma una coppia affiatata e cambiare il sistema in quel momento non era la cosa adatta. Se negli ultimi minuti non avessimo fatto gol allora avrei messo Pinamonti nel tridente. Oggi comunque in porta arrivavamo spesso”.

CRESCITA -“Questa è una squadra che sta dimostrando stabilità, ma già dall’anno scorso dove abbiamo fatto 81 punti e siamo arrivati in finale di Europa League. Ci sono margini di crescita, ma la mentalità e la cattiveria ora iniziamo ad averla anche noi. Questo è merito dei calciatori che credono in quello che gli viene detto ogni giorno”.
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