Dopo il nervosismo al termine di Juventus-Genoa, arriva l’attacco alla società: “La mancata multa a Ronaldo conferma la doppia morale a Torino”
Nell’ultimo turno di campionato, contro il Genoa, Cristiano Ronaldo non ha sfoderato la sua migliore prestazione. Anzi, tutt’altro: il portoghese ha sprecato diverse occasioni da rete, compresa quella che ha portato al raddoppio di Morata, e non è riuscito ad incidere nella manovra offensiva della Juventus. A fine partita, poi, CR7 è stato protagonista di un episodio controverso: Ronaldo ha lanciato la maglia bianconera verso un raccattapalle, circostanza vietata dalle norme anti Covid-19. La società piemontese non ha punito il giocatore con nessun tipo di multa o sanzione e, oggi, è stata attaccata per aver utilizzato due metri di giudizio differenti nei confronti di Dybala, Arthur e McKennie. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE!
LEGGI ANCHE >>>CM.IT | Ronaldo freme per lasciare la Juve, il Real chiede tempo
Juventus, critiche a Cristiano Ronaldo | “Un bifolco da suburra”
Il giornalista Giancarlo Dotto è andato all’attacco nei confronti della Juventus e di Cristiano Ronaldo, sulle pagine del ‘Corriere dello Sport’, per quanto accaduto nel finale di gara contro il Genoa. “Come volevasi dimostrare nessuna multa per il sacrilego Cristiano Ronaldo. Conferma dell’etica molto flessibile in casa bianconera quando c’è di mezzo il suo Bipede Divino”. Il riferimento, in questo caso, è alla decisione presa dalla società di Andrea Agnelli di punire con la mancata convocazione contro il Napoli i tre bianconeri protagonisti della cena oltre gli orari consentiti dal coprifuoco nazionale.
[yotuwp type=”videos” id=”f0gix-a9UV8&t=91s”]
La spiegazione dell’accaduto, la maglia lanciata da CR7 era indirizzata ad un giovane raccattapalle, non ha comunque convinto Dotto: “Scagliare la maglia con quella malagrazia, senza nemmeno voltarsi e accompagnare il gesto con un sorriso è davvero turpe”. Il giornalista, poi, ricorda il lancio della fascia da capitano nell’ultima pausa delle nazionali con il Portogallo e aggiunge: “Non ci si rassegna facilmente all’idea che una leggenda vivente si comporti come un bifolco da suburra”