Ospite di CMIT TV Gennaro Delvecchio, ex centrocampista tra le altre di Sampdoria e Lecce: con lui abbiamo parlato anche di tanti argomenti di Serie A
Gennaro Delvecchio torna a parlare. L’attuale dirigente del settore giovanile del Lecce, ma ovviamente ex calciatore di Serie A è intervenuto a CMIT TV per parlare dei temi relativi al club giallorosso, al calciomercato, ma anche di molti argomenti a tutto tondo tra calciomercato e campionato. L’ex anche di Sampdoria, Catania, Atalanta e non solo è partito da Corini e l’accostamento alla Sampdoria come post-Ranieri: “Lasciamolo tranquillo e sereno, deve ancora concludere un’impresa”. Su Icardi e il videomessaggio mandato da lui e Wanda Nara: “Ci ha fatto sorridere e fa bene al calcio. Mi auguro che Icardi torni in Italia, perché mi farebbe piacere che il campionato italiano tornasse ad essere tra i primi in Europa. Speriamo anche che Cristiano Ronaldo possa rimanere. La Juve sicuramente è una società che può far breccia per Icardi”.
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Il discorso di Delvecchio a CMIT TV, la tv ufficiale di Calciomercato.it, si è spostato poi anche su Donnarumma: “A me è successa qualche situazione simile, anche se purtroppo con cifre diverse. Mi è capitato una volta di fare una scelta di cuore, o più che altro per un accordo preso verbalmente, quando ho lasciato il Catania per andare a Lecce mentre potevo andare all’Atalanta. Donnarumma deve capire bene cosa vuole fare nella vita, se si sente davvero milanista per un’offerta da qualche milione in più dovrebbe cercare una quadra con la società. Ha 20 anni ed ha ancora tutta la carriera davanti. È normale che dopo subentri il gioco dei procuratori, il calcio è cambiato molto sotto questo aspetto, dopo Totti non vedo più nessuna bandiera, per cui la scelta di Donnarumma penso sia influenzata anche da altri fattori”.
Spazio anche per Insigne: “Penso che se lui alla fine riesce a rinnovare con il Napoli può diventare una nuova bandiera. Io gli faccio i complimenti perché ha vissuto anni particolari, con contestazioni e tante pressioni, ma è riuscito a superare tutto”. Un pensiero su Cassano e la possibilità di ruolo da dirigente: “Sinceramente faccio fatica a pensare che in questo momento Antonio possa avere le idee chiare o che voglia un percorso ben preciso. Un conto è andare in trasmissione, sorridere e giudicare tutti e un altro è essere giudicati. Non so se Antonio è pronto per un percorso da dirigente, perché non è semplice, bisogna avere una linea da seguire perché si è dipendenti e diventa difficile esprimere una propria opinione in qualsiasi momento e su qualsiasi aspetto della società. Capisco che Antonio sappia di calcio, ma fare il dirigente è una cosa differente”.