In arrivo una vera e propria rivoluzione nel calcio europeo con la nascita della nuova Superlega: ecco come cambierebbe la Champions League
di Emanuele Tavano
Ore frenetiche in corso. È nata ufficialmente la nuova Superlega e il calcio va verso un cambiamento della propria fisionomia tradizionale, così come la conosciamo da diversi anni a questa parte. In particolare, abbiamo a che fare con una nuova frontiera nel panorama calcistico europeo. Si tratta una competizione d’elite con la partecipazione di 20 squadre, di cui 15 fisse e 5 su invito ogni anno da parte dei club fondatori. L’intenzione sarebbe quella di dare il via al tutto già dalla prossima stagione. Al momento, però, sono 12 le squadre aderenti al progetto e tra queste sono presenti anche Milan, Juventus e Inter per l’Italia.
L’UEFA, dal canto suo, sta cercando – in collaborazione con la FIFA e con le Leghe nazionali – di stoppare questa iniziativa, ritenendola assolutamente inappropriata e contro le regole attualmente in vigore. Se non dovessero riuscirci, assisteremmo ad un cambiamento epocale anche per quanto riguarda la Champions League. Vediamo i dettagli.
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Superlega, come cambia la Champions League
L’UEFA, nel frattempo, ha reso noto ufficialmente il programma della nuova Champions a partire dalla stagione 2024-25, come risposta alla Super League. Ci saranno 36 squadre anziché 32 e avremo un gruppo unico durante la fase a gironi. Ogni squadra giocherà un minimo di 10 partite e le ultime 12 compagini verranno eliminate. Le prime 8, invece, si qualificheranno alla fase ad eliminazione diretta, mentre dal nono al ventiquattresimo club saranno i playoff a stabilire il passaggio al turno successivo.
Ovviamente, però, con la partenza immediata della Superlega potrebbe dover essere rivisto l’intero programma. UEFA, Figc e FIFA, infatti, hanno espresso pubblicamente il proprio disappunto nei confronti di questo progetto e i vari partecipanti corrono seriamente il rischio di essere esclusi dai campionati nazionali e dalle restanti competizioni europee. Se così fosse, Milan, Juventus e Inter ad esempio non potrebbero giocare le prossime Serie A e Coppa dalle grandi orecchie. Guardando la classifica, ad oggi si qualificherebbero perciò l’Atalanta (terza), il Napoli (quinto), la Lazio (sesta con una partita da recuperare) e la Roma (settima).
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Si prospetta, quindi, un vero e proprio terremoto, non solo in Italia. L’attuale massima competizione europea perderebbe non poco il suo valore, abbassando in modo rilevante la qualità delle gare e diventando presumibilmente una manifestazione di seconda fascia. Vedremo come evolverà la situazione, la ‘guerra’ è cominciata.