Il tema legato alla Superlega resta bollente nelle ultime ore. La polemica è esplosa anche tra i confini italiani e potrebbe portare decisioni molto pesanti per Juventus, Inter e Milan. Gli scenari
Il futuro del calcio mondiale è in ballo. La creazione della Superlega ha dato il via a una vero e proprio terremoto in tutt’Europa, innescando una vera e propria guerra con UEFA e FIFA, dalla quale sarà veramente difficile uscire senza ripercussioni. Il campionato d’elite, attualmente a 12 squadre, sta scatenando, infatti, non poche reazioni nelle ultime ore. E non solo da parte dei tifosi, ma soprattutto negli alti organismi del calcio europeo, ma anche nelle singole realtà nazionali.
Anche l’Italia non è da meno, anzi. Infatti nella riunione di Lega che è andata in scena ieri nel tardo pomeriggio, è scoppiato un vero e proprio putiferio. Come vi abbiamo riportato, il presidente del Torino Urbano Cairo non ha risparmiato le società dei tre club dissidenti, concentrandosi in particolare contro Andrea Agnelli e Beppe Marotta. Anche altri presidenti, da Preziosi a Ferrero, hanno espresso il loro dissenso in maniera netta. Juventus, Inter e Milan, invece, hanno sottolineato come il progetto sia agli arbori e come il dialogo sia aperto, sia a livello europeo che con i club nazionali. Ma gli scenari non mancano e sono a dir poco clamorosi. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE.
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Secondo quanto riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, la linea tracciata da Inter, Juventus e Milan pare chiara: vogliono restare in Serie A e martedì è fissato un nuovo incontro tra tutti i club, in attesa di capire come evolverà la situazione. Intanto, le ipotesi non mancano su quale potrebbe essere il futuro del massimo campionato italiano.
Se davvero si dovesse arrivare all’estromissione di Juventus, Inter e Milan, diversi scenari restano all’orizzonte, come riporta la Rosea. Il primo è rappresentato da una Serie A che sarebbe a 18 squadre e con 2 sole retrocessioni. Una seconda ipotesi, invece, è che in quel caso Gravina decida di mantenere le 20 squadre ma con il blocco delle retrocessioni e la tripla promozione dalla Serie B. Scenari e piani che tutti scongiurano, ma che già stanno sconvolgendo rapporti e dinamiche all’interno del calcio italiano.
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