La Superlega nelle ultime ore ha scatenato un vero e proprio terremoto in Italia e nel calcio europeo. Un noto politico e tifoso del Milan fa un appello al club rossonero
Il Milan si appresta a vivere un finale di stagione che dovrebbe riportarlo finalmente a giocare in Champions League, l’habitat naturale del club rossonero. Neanche il tempo di godersi l’essenziale vittoria contro il Genoa di domenica, il Milan ha visto deflagrare un’autentica bomba che ha coinvolto sì la società rossonera, ma tutto il calcio italiano e europeo, con l’adesione anche di Inter e Juventus.
L’annuncio della creazione della Superlega, il campionato d’elite attualmente a 12 squadre, ha creato una vera e propria bufera contro le big coinvolte, ma soprattutto una vera e propria guerra con UEFA e FIFA. Nelle ultime ore, l’argomento domina dunque la scena mediatica e politica e diversi pareri illustri sono arrivati sull’argomento. Nelle ultime ore, si è esposto sull’argomento anche Enrico Letta.
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Superlega, Letta tuona contro la competizione: appello al Milan
Il segretario del Pd e noto tifoso rossonero si è esposto sull’argomento ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ e rivolgendo un appello al Milan: “Fra i tifosi c’è la consapevolezza che si stia percorrendo una strada sbagliata. Mi appello al Milan: non si faccia quest’errore. I club della Superlega riceveranno forse 350 milioni a testa, ma così distruggeranno tutto ciò che hanno intorno. E’ proprio ciò che sta intorno che alimenta il fascino del calcio”.
Il politico non placa i toni e subito dopo riferisce i dubbi circa una possibile mediazione: “Ho un dubbio che mi fa pensare sia possibile. Vorrei verificare se dietro questa vicenda si possa nascondere un negoziato per la formula della Champions, che ai grandi club non piace. Potrebbe trattarsi di una possibilità. Ma è una cosa tanto enorme quanto irrealizzabile… Quando ho letto le prime informazioni sono rimasto senza parole. Si tratta di un progetto profondamente sbagliato. Tanto più in un momento drammatico come questo, durante la pandemia”.