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Milan-Sassuolo, Carnevali: “Traditi dai club italiani”

Giovanni Carnevali, amministratore delegato del Sassuolo, è intervenuto sulla questione Suiperlega prima del calcio d’inizio di Milan-Sassuolo 

Milan e Sassuolo scendono in campo alle 18.30 per la 32/a giornata di Serie A, con alle spalle le recenti discussioni in merito alla Superlega. A tal proposito, partendo anche dallo sfogo di De Zerbi di ieri, è intervenuto l’amministratore delegato neroverde, Giovanni Carnevali ai microfoni di ‘Sky Sport’: “Più che duro, De Zerbi è stato giusto, ha detto il pensiero che è anche di giocatori e società, ci vuole buon senso. Magari era difficile pensare che in 48 ore questa superlega potesse dirsi conclusa, ma il pensiero era dovuto a rabbia e delusione. Ci siamo sentiti traditi anche dalle stesse società italiane. Sapevamo in partenza che questo progetto non potesse concludersi e andare avanti. A tutti piace vincere sul campo e la meritocrazia va messa al primo posto e poi ai tifosi. non averli allo stadio è il problema maggiore e questo è stato uno degli aspetti fondamentali”.

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PROBLEMI DEL CALCIO –Il sistema calcio va rivisto, la Superlega non so fino a che punto può aiutare queste problematiche. Le società sono date in grande difficoltà e se la nascita della superlega fosse data dalle difficoltà economica dei grandi club fa riflettere. Forse queste società dovevano agire in modo diverso. Non sapevamo nulla e ora dobbiamo fare un passo oltre. Dobbiamo cercare di essere più uniti possibili, cercando di capire tutte le problematiche che sono enormi. Vanno risolti problemi ma sedendosi al tavolo e con voglia di fare”.

Infine Carnevali ha concluso: “Noi possiamo chiedere la cifra giusta per i giocatori, ma dall’altra parte ci dev’essere qualcuno che lo deve acquistare (in riferimento ai 40 milioni di Scamacca). Se qualcuno non può farlo allora non lo faccia. Oggi il problema pandemia è momentaneo. Questi risultati negativi nascono da anni di cattiva gestione e siamo noi in primis a fare cattiva gestione. Se la superlega è nata da questi presidenti che sono le persone più preparate allora questo mi preoccupa molto. Tutti hanno problemi, le piccole forse anche di più”.

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