Milan, Ibrahimovic parla dopo il rinnovo contrattuale: dalla scelta di proseguire in rossonero agli obiettivi futuri
“Spero e credo che i tifosi siano contenti del mio rinnovo. Qualcuno era scettico sul mio ritorno, ma è tutta questione mentale. La mia mentalità mi porta a migliorare e a fare il massimo”. Così Zlatan Ibrahimovic ha parlato ai canali ufficiali del Milan dopo il suo rinnovo, annunciato nella serata di ieri. Lo svedese resterà in rossonero per un’altra stagione e già ieri alcune sue parole erano state anticipate: “Al Milan sto bene, è casa mia” aveva dichiarato. Per restare aggiornato con le ultime news legate al mercato e non solo CLICCA QUI!
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“Cerco di aiutare il più possibile la squadra – ha aggiunto – vedere così tanti giovani e seguire la loro crescita è una motivazione e ti da adrenalina. Ho visto una crescita da parte di tutti. I giocatori hanno capito il sacrificio che devi fare per arrivare dove siamo oggi”.
Il progetto di questo Milan piace allo svedese. “Mi piace e mi fa sentire giovane. I ragazzi mi sfidano, fanno uscire il massimo che c’è in me. Questa è una sfida diversa rispetto ad altre affrontate in carriera: io ero abituato a giocare con campioni che avevano vinto tutto, qui invece ho tutt’altra responsabilità. Devo fare vedere la strada per il successo e questo è quello che voglio trasmettere a tutti. Il progetto mi piace e se fai bene dopo un anno ti torna qualcosa. Se avessimo giocato un campionato intero come nel 2020 avremmo vinto un trofeo. Quando vinci qualcosa poi hai fame di vincere. Se continuiamo a credere in ciò che facciamo allora possiamo riuscire a farcela. Il mio obiettivo è vincere”.
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Ibrahimovic ha parlato poi anche di tifosi e di futuro: “Un anno senza tifosi non è stato facile, credo che avremmo fatto più punti a San Siro con loro sulle tribune. Mi spiace non ci sono, mancano tanto. Sto bene a Milano soprattutto grazie a loro, sono sempre stati rispettosi con me”. Sul futuro: “Al Milan anche al termine della carriera? Al momento sono concentrato sul campo, ciò che succederà dopo non lo so. Quest’avventura doveva essere di sei mesi ed è già di due anni di più, poi parleremo di quanto accadrà in futuro. Allenatore? Non posso dire sì o no, non penso sia facile, è più stressante che il calciatore, ma non si sa mai. Pioli? Con lui è stato facile sin dal primo giorno. All’inizio ci alternavamo nel ruolo di buono e cattivo, ogni tanto mi chiama e mi sfida. Mi trovo molto bene con lui”. Infine sulla Champions: “Contro il Manchester abbiamo dimostrato di poter giocare contro grandi squadre e abbiamo dimostrato di essere più forti di loro in quel momento e avremmo meritato il passaggio del turno. L’Europa League serviva alla squadra per giocare gare di questo tipo, se poi si gioca in Champions è ancora meglio”.
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