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Italia, UFFICIALE Mancini rinnova: “Europeo? Squadra ottima, possiamo dire la nostra”

E’ tutto fatto per il rinnovo di Mancini con l’Italia fino al 2026

Mancini CT dell’Italia fino al 2026. Lo ha annunciato ufficialmente in conferenza stampa il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina. A breve avremo la possibilità di incontrare Mancini – le parole di Gravina – con il quale abbiamo firmato il rinnovo di contratto fino al 2026“.

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Gabriele Gravina ©Getty Images

“Il suo è un contratto nettamente inferiore da quello che può essere l’impegno in un club – ha proseguito Gravina in merito sempre al rinnovo di Mancini – Lui ha fatto una scelta, di lavoro e con la gratificazione da parte di tutti, rinunciando a gratificazioni economiche e all’aspirazione di ogni allenatore. Per questo gli dico grazie”. Continua Gravina: “Ci stavamo lavorando da tempo. Da oggi non ci saranno più domande sul suo rinnovo. Sono molto contento, era un obiettivo della federazione soprattutto per dare continuità a questo lavoro. Al di là dei risultati finali c’è un progetto alla base. sta facendo bene da due anni. Lo dovevamo per rispetto ai nostri tifosi”.

Italia, Mancini rinnova: “Nessun motivo per separarci”. Poi ‘apre’ a Raspadori

Roberto Mancini e Gabriele Gravina ©Getty Images

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Sono molto felice, ringrazio la Federazione e il Presidente – le prime parole di Mancini dopo il rinnovo – Ci siamo trovati bene insieme, con i collaborati abbiamo lavorato bene insieme in questi due anni. Le cose sono sempre migliorate e credo che possano migliorare ancora. Non ci sarebbe stato motivo per lasciarsi. Per noi è un bellissimo momento, abbiamo allungato il contratto e ci saranno tante manifestazioni. Europeo? Non è semplice vincere, perché ne vince una, ma stiamo portando avanti un lavoro iniziato tre anni fa che ha dato buoni frutti. Ci sono dei giovani importanti, la speranza è che questo lavoro possa dare dei frutti, speriamo velocemente ma sappiamo che a volte bisogna aspettare un po’ di più. Siamo molto positivi, pensiamo di aver messo insieme un’ottima squadra, anche se bisogna avere un po’ di fortuna in questi momenti. Inizieremo l’europeo pensando di poter dire la nostra, anche in ottica del prossimo Europeo e Mondiale“.

INFORTUNATI – “Abbiamo alcune problematiche, ma siamo fiduciosi su tutti. Quella di Verratti sembra la situazione più grave, però valuteremo insieme giorno per giorno. Siamo fiduciosi su Verratti così come su Acerbi e Pellegrini, che ha un leggero problema. Qualche problemino ce l’abbiamo, tuttavia speriamo di poter recuperare tutti. Il problema al ginocchio di Marco è più importante rispetto agli altri, speriamo di recuperarli“.

OFFERTA – “Se in questi anni ho avuto un’offerta che mi ha fatto tentennare? Non ho ricevuto nulla, per questo ho firmato (ride, nda). Ho iniziato un lavoro, ma non c’è stato mai nulla”.

UNDER 21 – “Sì, ci sono un paio di giocatori dell’Under 21 che potrebbero giocare col portogallo già il 31. Raspadori? Sì, è possibile”.

PROGETTO ITALIA – “Vorrei portare avanti questo lavoro che sta dando dei frutti e lasciare qualcosa di importante. In un anno ci saranno Europei, Nations League e Mondiali. L’Italia deve partire per vincere, poi non sempre accade ma è importante che la nostra squadra sia presa ad esempio per il gioco espresso, per i giovani che non giocavano neanche in Serie A”.

POZZO E BEARZOT – “In un club sei abituato ad allenare tutti i giorni, immergersi completamente nel ruolo di Ct è molto difficile. Il fatto di aver messo insieme una squadra che piace mi dà molta soddisfazione. è un lavoro che può essere ancora migliorato con il tempo. Per arrivare a quei miti bisognerebbe vincere delle competizioni, speriamo di mettere qualche foto in più nella sala conferenze di Coverciano. Bisogna sperare”.

Le parole del presidente della FIGC Gravina dopo aver preso parola: “Siamo convinti di aver fatto una scelta importante, sostenuta dalla federazione e non da sponsor, perché gli impegni sono della federazione. Abbiamo avuto grande senso di responsabilità e lungimiranza dal momento che la scadenza è a giugno (in realtà scade luglio, ndr) 2026. soprattutto abbiamo un progetto da portare avanti. E’ un lavoro che va valorizzato. Poi se potessimo regalare un trofeo ai nostri tifosi che manca da tanti anni, è un obiettivo da mettere nel mirino, non fasciamoci la testa però se non dovesse succedere”.

Non era facile per un allenatore legarsi a una nazionale, la quotidianità è importante per uno che ha nel sangue il calcio e il campo di tutti i giorni. Noi -ha continuato Gravina– abbiamo fatto in modo che questa forma di nostalgia potesse essere superata dagli eventi, ci sono tantissimi appuntamenti. Capisco che tante società di serie a non siano felici, ma il calendario è molto articolato per le competizioni internazionali. Roberto ha superato questa nostalgia, l’entusiasmo che accompagna la nazionale e il lavoro del suo staff è una testimonianza importante che merita di essere portata avanti. Il suo è un contratto nettamente inferiore da quello che può essere l’impegno in un club. Lui ha fatto una scelta, di lavoro e con la gratificazione da parte di tutti, rinunciando a gratificazioni economiche e all’aspirazione di ogni allenatore. Per questo gli dico grazie”.

Gravina ha poi concluso: “Si è creato un rapporto importante. L’ho difeso dal primo momento anche se non ce n’è stato bisogno. C’è il massimo rispetto nei ruoli e nella condivisione. Noi facciamo parte del club Italia che ha le caratteristiche di un club moderno. Avete notato che a ogni tappa inseriamo qualcosa che dia un valore aggiunto sotto il profilo dei valori umani”.

Su Evani e De Rossi – “Mi riferisco a Evani ma anche a De Rossi. Ci siamo trovati molto bene. Non entro nel merito dei convocati, c’è rispetto per il ruolo ma c’è sintonia sugli obiettivi. Come federazione mi interessa il percorso che porta alla vittoria. E’ quello il progetto che porterà ai prossimi anni. Centreremo la vittoria il giorno in cui avremo fatto un grandissimo lavoro. E’ questo il motivo per il quale abbiamo lavorato su un periodo lungo. Siamo alle porte di un europeo importante e difficile, in un momento particolare della nostra stagione sportiva. Potete immaginare anche lo stress dei calciatori. So che il percorso non è facile, ma sappiamo molo bene che le finalità a cui ci stiamo dedicando, la valorizzazione dei giovani, generare entusiasmo nei tifosi, valgono più di ogni altra cosa”.

 

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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