La Roma dice addio a Fonseca e abbraccia Mourinho: nuova avventura per un altro portoghese, con la speranza di un percorso diverso
Il pareggio al Picco contro lo Spezia ha sancito per la Roma la fine del campionato di Serie A 2020/21. Un 2-2 arrivato nel finale grazie alla rete di Mkhitaryan, che porterà i giallorossi a giocare la Conference League. Ma non ci sarà Paulo Fonseca in panchina: al suo posto, i Friedkin hanno ingaggiato José Mourinho. L’idea è quella di un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni, caratterizzati da pochissime soddisfazioni e tante delusioni. Inevitabile pensare, per esempio, al quinto posto della scorsa stagione oppure al settimo di quest’anno. La sconfitta netta col Manchester United ha fatto capire che alla Roma manca ancora parecchio per potersi sedere al tavolo con le big e proferire parola.
Ma una casa viene costruita mattone dopo mattone, e il primo passo del club giallorosso è stato quello di sostituire Fonseca con Mourinho. Per aplomb, stile ed eleganza, l’ex Shakhtar ha pochi eguali. Sui suoi due anni alla Roma, invece, si può discutere. La squadra non ha una gran difesa e i due portieri non si sono rivelati all’altezza. Mirante e Pau Lopez non hanno mai dato l’impressione di essere affidabili. Sono due reparti che andranno rivoluzionati con l’arrivo di Mourinho. Ma i numeri sono eclatanti.
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Qui non si sta contestando il settimo posto della Roma. Se è arrivato questo risultato è perché, evidentemente, i valori del campionato sono questi. E’ il modo. Se Fonseca fosse bravo davanti ai microfoni come nel gestire la sua difesa, a quest’ora avrebbe salutato la squadra a ridosso delle prime.
Nella seconda stagione sono valutati prettamente i gol subiti sul campo. Vengono esclusi, di conseguenza, i tre subiti dal Verona nella sconfitta a tavolino di inizio campionato. Ma vengono aggiunti i quattro presi dallo Spezia in Coppa Italia. I numeri parlano chiaro: la Roma in due stagioni ha preso la bellezza di 139 gol in 102 partite. Ha chiuso questa stagione vincendo solo 5 trasferte su 19, subendo 40 gol. Come rendimento è il quattordicesimo del campionato, a pari punti col Torino e a -1 dal Benevento retrocesso in Serie B. Mentre si tratta della terza peggior difesa in trasferta dopo Parma (44) e Crotone (57). Un numero altissimo, anche per i tanti gol subiti nei big match: contro le sei squadre che la precedono in classifica, infatti, la Roma ha subito 26 gol in dodici partite. Una media di oltre due reti subite a partita, e tre di queste sono state perse con almeno tre gol di scarto:
Senza dimenticare i sei gol incassati dal Manchester United in Europa League. L’ultima volta che la Roma ha concluso il campionato con 62 punti in 38 giornate era la stagione 2012/13 e sulla panchina giallorossa si sono alternati Zdenek Zeman e Aurelio Andreazzoli, che in quell’occasione avevano subito solo un gol in più (56) rispetto ai 55 (sul campo) di Fonseca.
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José Mourinho ha fondato i propri successi su una difesa più che solida, e avrà bisogno indubbiamente di curare tutti gli aspetti che Fonseca non è riuscito a rendere accettabili. La Roma ha dato l’impressione di essere una squadra umorale: una di quelle che, preso il primo gol, ne arrivano altri cinque. La difesa è stata tagliata come se nulla fosse quest’anno. E i vari Mirante, Pau Lopez e l’infortunio di Smalling non hanno di certo aiutato.
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