Aleksander Ceferin torna a parlare. Il presidente della UEFA ha fatto il punto sulla questione Superlega, mandando un messaggio forte e chiaro alla Juventus
Lunga intervista rilasciata dal presidente della Uefa, Aleksander Ceferin ai microfoni di Sky Sport. Inevitabilmente l’argomento principale d è stato il discorso legato alla Superlega. Juventus, Real Madrid e Barcellona, ancora ancorate al progetto, rischiano l’estromissione dalla Champions League: “Non so dire quando, se e di quale portata saranno eventuali sanzioni – ammette Ceferin -,. Quello che mi lascia basito è che pubblicamente siano ancora parte di questa Superlega, manifestando la volontà di volerla giocare, e poi inviano una lettera per poter disputare la Champions League. Quindi tu non puoi giocare la Champions League e giochi la Champions League, tu sei in Superleague e in Champions League… è abbastanza difficile capire cosa per loro questo possa significare”.
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Nessun dialogo – “Non c’è dialogo perché loro si limitano solo a inviare lettere formali all’Uefa e agli altri 9 club che sono usciti dal ‘patto’ della Superlega – prosegue Ceferin -. Loro non comunicano. Probabilmente avrebbero dovuto chiamarci per organizzare un incontro, invece hanno mandato dei comunicati scrivendo che volevano un dialogo. E’ uno strano approccio”.
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Possibili ricorsi ai tribunali – “Non possono paralizzare nulla – ammette Ceferin – Possono paralizzare loro stessi. Con gli approcci che hanno. Ed è strano leggere comunicati da parte di questi 3 club, da soli rispetto a centinaia di altri club, pensano che la loro idea salverà il calcio, e nessun altro la condivide. Si può facilmente intuire cosa i 244 club che fanno parte della European Club Association pensino di questi 3 club. E’ davvero complicato capire cosa vogliano, se dicono che la Superlega esiste e nessuno impedisce loro di giocare la Superlega. ‘Giocatela!’, rispondo io. E invece loro dicono “no, noi vogliamo giocare la Superlega ma anche la Champions League contemporaneamente”. Quindi noi non ci facciamo spaventare da queste cose. Quando il comitato deciderà, in un senso o nell’altro, noi saremo onesti e continueremo a lavorare per il bene del calcio. Quello che questi 3 club non stanno facendo”.