La proposta di suddividere le dieci partite di Serie A in dieci orari diversi continua a far discutere. Ne ha parlato anche Enrico Preziosi: occhio al futuro del Genoa
La Serie A potrebbe vivere una vera e propria rivoluzione nei prossimi mesi. Il massimo campionato italiano, infatti, potrebbe non avere più partite in contemporanea, come vi abbiamo riportato negli scorsi giorni. L’idea di suddividere le dieci partite in dieci orari diversi, però, sta facendo discutere non poco. In molti, stanno esprimendo parere negativo rispetto a quest’eventualità.
Ne ha parlato in maniera approfondita anche Enrico Preziosi. Il presidente del Genoa si è soffermato sull’argomento ai microfoni di ‘Radio Anch’io Sport’ su Radio 1 e non ha risparmiato un parere decisamente negativo sull’argomento: “Dieci orari diversi per le partite di Serie A? Molte società voteranno contro, non si può ridurre il calcio in questa maniera. Quattordici voti non li otterranno mai. Mi sembra una cosa assurda. Credo non ci sia alcuna possibilità affinché questo possa avvenire”.
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Il patron del Genoa spiega le motivazioni del ‘no’: “Se tutto questo va a danno dell’appassionato è un danno grosso. Bisogna venire incontro a tutti i milioni di appassionati del nostro mondo. Lotito? La Salernitana non è stata invitata per motivi tecnici e politici, ci sono alcune regole e non entro in questo argomento. Oggi saranno 19 le società finché Lotito non venderà la società”.
Calciomercato Genoa, doppio annuncio di Preziosi: da Ballardini a Scamacca
Preziosi ha parlato anche delle prospettive sul calciomercato per il Genoa: “Ci sono pochi movimenti, noi abbiamo tanti giocatori da rimpiazzare. In settimana ci vediamo con Ballardini per capire quali prospetti possono essere utili per il suo gioco”.
E sul futuro di Gianluca Scamacca, il presidente sottolinea: “Sapevo che non c’era possibilità di avere il riscatto, eravamo stati chiari dall’inizio. Ora il giocatore torna al Sassuolo, ha grandissime prospettive. Vendere il club? Tutto comincia e tutto finisce, bisogna capire quali possono essere gli interlocutori”.