Il malore accusato da Eriksen si porta dietro una serie di dubbi sulle prospettive di carriera del calciatore: il punto tra esami medici e la sua volontà
Al minuto 43′ di Danimarca-Finlandia, il mondo intero si è fermato con Christian Eriksen. Il trequartista danese, dall’incalcolabile qualità nel rettangolo di gioco, è crollato a terra: poi la corsa, l’arresto cardiaco, i soccorsi tempestivi e quegli attimi interminabili prima del risveglio. Dopo la grande paura e il sollievo che ne è conseguito, è il tempo delle domande. In molti si chiedono se effettivamente torneremo a vedere Eriksen splendere all’interno dei campi di calcio.
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Non è facile dirlo, impossibile pronosticarlo. Il trequartista, come riporta il ‘Corriere dello Sport’, non ha dubbi: la sua volontà è tornare in campo. Lo ha confidato al suo entourage e ciò dimostra il meraviglioso ‘attaccamento alla vita’, sottolineato da Morten Boesen, medico della nazionale danese. Come vi abbiamo riportato in mattinata, dal calciatore filtra addirittura la volontà di tornare ad allenarsi. L’Inter lo aspetta e conta su di lui per la prossima stagione, ma intanto valuta la rosa e la possibilità di sopperire all’eventuale assenza dell’ex Tottenham, che, anche nella migliore delle ipotesi, difficilmente sarà arruolabile per inizio stagione.
Per questo, secondo quanto riporta ‘La Gazzetta dello Sport’, l’Inter starebbe valutando attentamente la sua rosa: Stefano Sensi e Matias Vecino hanno diverse offerte, ma potrebbero acquisire un ruolo centrale nel centrocampo di Simone Inzaghi. In attesa che la stella più brillante torni a splendere nel cuore di San Siro. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YOUTUBE.
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Sono i giorni delle domande, sì, ma anche quelli degli esami medici per capire cosa sia effettivamente successo al cuore del calciatore. Si susseguono le valutazioni cliniche al Rigshospitalet, un vero e proprio castello al cui interno combattono ansie e speranze sul futuro di Eriksen.
Per lui è tempo di test approfonditi, come riporta ‘Repubblica’. Lo studio elettrofisiologico endocavitario è essenziale per comprendere la reazione del cuore alla simulazione di una crisi elettrica: viene eseguito tramite una sonda che arriva direttamente in ventricolo, passando per l’arteria femorale. Qualsiasi altro problema che riguardi, invece, la componente meccanica è stato escluso dalla coronografia e dall’ecocardio. Il futuro resta inevitabilmente un rebus.
E proprio sulla prosecuzione della sua carriera, si è soffermato Bruno Carù, specialista in cardiologia clinica, ai microfoni di ‘Rai Radio 1’: “C’era qualcosa che non andava bene nel cuore del giocatore. Lo posso dire con certezza. Non è detto che la carriera sia finita. Bisogna vedere cosa ha determinato l’arresto cardiaco. Se è una patologia curabile il giocatore potrebbe teoricamente tornare a giocare”.
Sulla negatività degli esami effettuati, sottolinea invece: “Ci sono situazioni che non sono facilissime da riconoscere: c’è una variabilità enorme“. Tempo di preghiere e speranze: il mondo del calcio, e non solo, dopo il sollievo, si raccoglie nella speranza di rivedere la sua eccelsa qualità dominare all’interno del rettangolo di gioco.
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