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Eriksen, il ct della Danimarca furioso con l’Uefa: “Per Covid sì, per arresto cardiaco no”

Il ct della Danimarca si è sfogato in conferenza stampa sulla questione Eriksen e la gestione dell’Uefa

La tragedia sfiorata sabato sera in Danimarca-Finlandia con sfortunato protagonista Eriksen non ha impedito il completamento della partita a circa un’ora e quarantacinque dall’interruzione. Ufficialmente “per richiesta di entrambe le squadre”. Una versione che però non incontra la conferma totale del ct danese Hjulmand in conferenza stampa: “Non è stato giusto metterci di fronte al bivio, decidere di rientrare in campo o rinviare il match al giorno dopo. Non è corretto dire che noi abbiamo chiesto di giocare, non è stato così. Non c’entra il protocollo, bisogna andare oltre. In caso di Covid avremmo avuto 48 ore di tempo, in caso di arresto cardiaco no. La cosa più giusta sarebbe stata quella di mandarci a casa. Spero questa situazione serva da lezione per il futuro, almeno”.

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Eriksen © Getty Images

Hjulmand continua, a due giorni dalla sfida col Belgio di Lukaku: “I nostri contatti con Eriksen sono grandiosi, tutta la squadra continua a parlare con lui, anche io personalmente. È molto bello vedere i suoi sorrisi, sapere che i test che sta facendo stanno andando bene. Come lo sostituiremo contro il Belgio? No, Christian non si può rimpiazzare, è impossibile farlo, è il migliore di tutti, è un leader, influenza la squadra con le sue decisioni e le sue giocate, la sua abilità nel controllo dello spazio attraverso i suoi passaggi. Proveremo insieme, come squadra, a riempire quel vuoto. Siamo forti, uniti e pronti a combattere”.

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