I retroscena e le ultime sul futuro di Sergio Ramos nel giorno della sua conferenza d’addio al Real Madrid
Sergio Ramos non è riuscito a trattenere le lacrime questa mattina davanti alla sua famiglia, a Florentino Perez e a tutto il madridismo. Il suo desiderio era restare ‘a casa’ e il suo pianto è apparso sincero. L’epilogo della sua leggendaria avventura madridista poteva essere diverso, ma la rottura dei mesi scorsi è diventata insanabile per difficoltà di comunicazione e mancanza di tempismo. Come ha spiegato il difensore, il club gli ha offerto un contratto annuale, con una riduzione dovuta alla crisi pandemica, a fronte della richiesta di un biennale alle stesse condizioni attuali. Secondo quanto raccolto da Calciomercato.it, la riduzione era di circa il 10% su uno stipendio che oscilla tra parte fissa e bonus da 12 a 15 milioni netti. Ramos, durante gli scorsi mesi, ha continuato a chiedere a Perez un biennale, ma il presidente merengue è stato irremovibile.
E quando il calciatore ha cambiato idea, Florentino gli ha fatto sapere che il tempo a sua disposizione era scaduto, imponendogli l’addio. Un passo indietro a tempo debito avrebbe consentito a Ramos di restare al Bernabeu e, probabilmente, di confermare il suo stipendio anche senza la riduzione del 10%, nel più classico do ut des: se rinunci al biennale, noi rinunciamo allo sconto. Ma quando Perez prende una decisione, c’è poco da fare: le sue retromarce sono rarissime e la Superlega ne è il più recente esempio.
Ramos, dopo aver pianto, ha vuotato il sacco proprio davanti a lui, denunciando di non sapere che l’offerta del club avesse una data di scadenza. Dopo 16 stagioni e 21 titoli, si attendeva un trattamento diverso. Un finale triste per entrambe le parti in causa, che obbliga il Real a cercare un sostituto e Ramos a guardarsi intorno, con l’obiettivo di “aggiungere nuovi titoli al suo palmares”. Fino a pochi giorni fa, l’andaluso non aveva avviato negoziazioni con altre società, speranzoso nel lieto fine in blanco.
Ora, a 35 anni, è pronto per una nuova avventura: vuole un top-club in grado di vincere la Champions e uno stipendio non lontano da quello che percepiva a Madrid. Condizioni che rendono molto difficile il suo approdo in Italia, e che lo spingono verso la Premier League (con i due club di Manchester in pole) o il PSG. Per vederlo in Serie A, servirebbe un massiccio taglio di stipendio e di ambizioni. E Ramos, per ora, pare abbia altri programmi.
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