A Eriksen è stato impiantato un defibrillatore cardiaco: salute al primo posto, ma bisogna capire il suo futuro in Serie A
Tutti noi abbiamo tirato più di un sospiro nel vedere le immagini di Christian Eriksen che hanno scandito questi giorni di ansia. Prima quella all’uscita dal campo in barella, poi quella dall’ospedale sorridente per ringraziare dei tanti messaggi di supporto. Il danese sta decisamente meglio, ma si è reso necessario l’impianto di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo. L’intervento, scrive ‘La Gazzetta dello Sport’, che in ambito medico è considerato di routine, è stato effettuato ieri e oggi potrebbero esserci le dimissioni. Posto che la salute dell’uomo Eriksen resta la cosa primaria, sicuramente lo stesso calciatore vorrà conoscere il suo futuro in campo. Secondo la ‘rosea’, infatti, ci sono ancora parecchi dubbi sull’eventuale ripresa agonistica del giocatore dell’Inter, soprattutto in Serie A. Che in ogni caso non potrebbe arrivare prima di diversi mesi che serviranno inevitabilmente per ottenere una nuova idoneità.
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Ci sarebbero a tal proposito due scenari: bisogna capire però se l’impianto del defibrillatore sarà temporeaneo o permanente. Nel secondo caso Eriksen non potrebbe tornare a giocare in Serie A e in generale in Italia. In Olanda e in Inghilterra invece sarebbe possibile un ritorno in campo (vedi il nazionale olandese Blind). Tra qualche settimana Eriksen tornerà a Milano e si sottoporrà a nuovi esami e se il problema di salute sarà ritenuto correggibile e temporaneo, il defibrillatore (ICD) potrebbe essere espiantato. Anche in questo caso, però, si andrà incontro a un lungo iter sanitario per l’idoneità sportiva che non sarebbe comunque scontata. Senza trascurare quella che possono essere invece la reazione e le scelte dello stesso Eriksen sul suo futuro e la sua salute.
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Poi, si legge sempre su ‘La Gazzetta dello Sport’, c’è la questione delle coperture assicurative stipulate dalla Fifa: nel periodo di inattività del calciatore, l’Inter potrebbe ottenere il rimborso del salario del giocatore (7 milioni e mezzo). Se invece il danese non dovesse tornare più a giocare, allora entrerebbe in gioco l’accordo collettivo tra AIC e Figc: “qualora la malattia o l’infortunio dovessero determinare l’inidoneità definitiva del calciatore, la Società ha diritto di richiedere immediatamente la risoluzione del contratto“. In ogni caso, ad ora, sono tutti scenari più o meno papabili. Ciò che conta in questo momento è la salute di Eriksen, in attesa che arrivino tanti altri scatti sorridenti.
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