In Italia Adailton ha indossato le maglie di Parma, Verona, Genoa e Bologna. Attualmente è vice allenatore del Gama. Ecco le sue parole a Calciomercato.it
Impossibile non ricordarsi di lui, fantasista di Verona, Genoa e Bologna. Prima ancora del Parma, con di mezzo l’esperienza al Paris Saint-Germain che all’epoca non era certo il colosso miliardario di oggi. Parliamo di Adailton Mattins Bolzan, noto semplicemente come Adailton. Dopo la carriera da calciatore, chiusa alla Juventude dove tutto ebbe inizio e con oltre 100 gol all’attivo di cui due-terzi in Italia, il classe ’77 di Santiago ha cominciato a studiare da allenatore. Patentino in quel di Coverciano e via alla prima esperienza dall’amata Verona, ma con la Virtus in Serie D e in qualità di vice; poi il passaggio alla Vigor Carpeneto, sempre in D ma stavolta da primo allenatore.
Chiusa presto anche questa esperienza, non esaltante sul piano dei risultati ma senz’altro formativa, Adailton si prende una pausa, studia e riparte. Stavolta, però, da casa sua: il Brasile. Da fine maggio è il secondo di Ricardo Colbachini al Gama, prestigiosa squadra brasiliana ora militante nel campionato brasiliense, l’equivalente dei nostri dilettanti: “Sono voluto tornare a casa per stare vicino alla mia famiglia in un momento così difficile a causa della pandemia – ha esordito Adailton in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.it – Ricardo (Colbachini, ndr) mi ha offerto questa possibilità di andare a lavorare con lui al Gama, un club glorioso che ora è in D solo per varie vicissitudini economiche”.
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Per Adailton il richiamo dell’Italia è però sempre forte, il ritorno prima o poi nelle vesti di allenatore risulta pressoché scontato: “L’obiettivo è senz’altro questo, l’Italia sarebbe uno step idale per me. Le mie conoscenze di allenatore sono un po’ figlie di tutti i grandi tecnici che ho avuto in carriera, nel vostro Paese soprattutto – ha aggiunto – Da Ancelotti a Malesani passando per Prandelli fino a Gasperini, che sta ottenendo risultati incredibili all’Atalanta. L’ha portata a grandissimi livelli e, cosa ancor più difficile, la sta tenendo ad altezza delle altre big mostrando un lavoro e una continuità straordinari”.
Non solo l’Atalanta, ad Adailton piace molto anche la Nazionale di Mancini: “È una squadra bella da vedere, che gioca un calcio offensivo che mai gli azzurri avevano giocato in passato. Se può vincere l’Europeo? Sicuramente, anche se la Francia (sabato fermata dall’Ungheria del nostro Rossi, ndr) resta quella più forte”. E quindi la favorita, “come il mio Brasile per la Copa America“.
Su quanto accaduto a Eriksen, Adailton non si schiera dalla parte di chi pensa che una delle cause e dei mali del calcio di oggi siano le troppe partite: “Assolutamente no, questo aspetto non c’entra proprio nulla con quello che è successo”. Ora al danese dell’Inter è stato impiantato un defibrillatore cardiaco e, a meno di un mezzo miracolo, in Italia non potrà più giocare.
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In conclusione ad Adailton abbiamo chiesto quali talenti brasiliani consiglierebbe alle squadre italiane: “A parte Kayky, che però lo ha appena preso il Manchester City, dico Yuri Alberto, attaccante di 20 anni dell’Internacional di Porto Allegre”.
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