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CMIT TV | Gregucci: “Inzaghi parla la stessa lingua di Conte, Sarri può aprire un ciclo”

Alla CMIT TV interviene Angelo Gregucci, il tecnico dice la sua sul passaggio di Inzaghi all’Inter e sull’arrivo di Sarri alla Lazio

 

Tra gli ospiti nella diretta odierna della CMIT TV anche Angelo Gregucci. L’allenatore, con un passato da calciatore nella Lazio, si è espresso sul cambio della guardia in casa biancoceleste. Via Simone Inzaghi, dentro Sarri: “Francamente non me lo aspettavo però è successo – ha affermato – Bisogna ringraziare Inzaghi perché è stato colonna della storia di questa società, da giocatore a tecnico. Più di 20 anni a servizio di una sola società. La sua nuova avventura all’Inter sarà secondo me affascinante, dura, ma sono ottimista e penso possa fare bene. E’ più in linea con Conte, quindi parlano lo stesso credo tattico. In casa Lazio dopo l’addio di Simone meglio sulla piazza non c’era. Sarri è un grande allenatore ed è questa un’esperienza affascinante visto che veniamo da tanti anni di una singola esperienza. Nell’era della pandemia invece, il lavoro fatto da Gasperini è straordinario. Tornando a Sarri, si ricomincerà da capo, è un’ottima società e può aprire un ciclo importante”.

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Sulla Nazionale e il passaggio del turno sofferto con l’Austria: “Secondo me si è sofferto ieri abbastanza perché noi non siamo equilibrati nei giudizi. Se vuoi arrivare in fondo devi soffrire ancora tanto. Per quanto riguarda l’Austria è una squadra solida, sono tutti giocatori di Bundes, la maggior parte di loro è cresciuta nel gruppo Red Bull, tatticamente ti arrivano addosso e l’Italia deve saper trovare quello spartito. Abbiamo sofferto molto i primi 20 minuti del secondo tempo, ci vuole anche un pizzico di fortuna come la rete annullata e quindi direi che lì abbiamo saputo soffrire, reggere le difficoltà e chiudere nei supplementari con gente che dalla panchina può cambiare le partite. Il prossimo avversario sarà quello che decreta il campo. Guardate che queste competizioni sono stranissime, chi avrebbe scommesso su Materazzi, Schillaci, Paolo Rossi. Queste sono situazioni ancestrali e chi dovrà scegliere farà attenzione. Nessuno ha il polso migliore di Mancini e a sostegno di tutto ciò interviene il calcio moderno che ti consente di cambiare praticamente più della metà della squadra. Se vuoi andare fino in fondo, le più forti devi affrontarli e se vuoi scegliere un avversario è quello che ti castigherà e il campo in questo gioco quasi sempre ti smentisce”.

Nicola Lo Conte

Classe 1985, giornalista professionista dal 2016, dal 2017 nella grande famiglia di Calciomercato.it. Con pochi ma semplici comandamenti: passione, scrupolosità, precisione, qualità. Il tutto per parlare al meglio della 'cosa più importante tra le cose meno importanti' (cit. Arrigo Sacchi)

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