Torna a parlare il presidente del Napoli De Laurentiis dopo un lungo silenzio, ecco le dichiarazioni nella sua conferenza stampa
Via alla nuova stagione del Napoli, con la conferenza stampa, a Roma, del presidente azzurro De Laurentiis. Il numero uno partenopeo è tornato a parlare dopo un lungo silenzio,ecco le sue dichiarazioni che hanno toccato anche il mercato.
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COVID – “Ci ha preso di sorpresa lo scorso anno e ha creato grossi problemi. Che senso aveva programmare gli Europei in questa stagione, facendo finire la scorsa stagione senza praticamente avere tempo di programmare quella appena conclusa? E’ più importante giocare delle partite piuttosto che preservare la salute delle persone? A Draghi farei presente che il calcio è seguito da almeno 30 milioni di italiani. Perché si disinteressa così tanto del mondo del calcio, che ha perso un miliardo e mezzo? Penso che dovrebbe sfruttare il suo ascendente per far presente in Europa che i campionati debbano slittare fino a che non si stia tranquilli dal punto di vista vaccinale, per poter avere finalmente la certezza del pubblico all’interno degli stadi”.
NAPOLI-VERONA – “Rimproverarsi o rimproverare qualcosa a qualcuno è sempre la strada più rapida ma meno efficace. E’ stato un anno e mezzo improprio e falsato, senza la presenza sugli spalti del pubblico le partite sembrano quasi giocate in un acquario. Le voci degli allenatori sembrano stordenti nei confronti dei giocatori, che hanno già preparato una partita. La dietrologia può portare a cattivi pensieri, ma non ne faccio, non è una mia abitudine. E’ stata una gran delusione quella partita e non si può negare. Ma si trova a conclusione di un anno in cui abbiamo avuto diverse batoste e qualche episodio strano, come era accaduto con il Cagliari. Spiegazioni dalla squadra? In ritiro a Dimaro qualcosa chiederò, a chi ci sarà”.
SUPERLEGA – “Con Florentino Perez ci conosciamo bene, ma non mi ha mai contattato. Non sono mai stato a favore, ne faccio una questione come loro economica, ma non è in questo modo, con un torneo a inviti, che risolvi i problemi. E’ una cretinata, così come lo è quella dei Mondiali in Qatar il prossimo anno che farà tantissimi danni. Ma Perez ha avuto il merito di attirare l’attenzione sul fatto che Champions ed Europa League non aiutano i bilanci. Sono anni che io dico che si debba creare un campionato europeo più equilibrato, i sorteggi sono affidati al caso e alla dea bendata. Perez sbaglia nell’escludere la meritocrazia e nel limitare l’accesso, se una squadra arriva dai campionati deve avere la possibilità di competere. La miglior soluzione sarebbe un torneo a girone unico con le prime sei squadre dei cinque migliori campionati, a trenta squadre. Come va a finire la questione Superlega? Dovrebbe prevalere il buon senso. E cioè che gli attori possano tutti sedersi attorno a un tavolo e discuterne”.
SPALLETTI E INSIGNE – “Ho sempre stimato Spalletti fin dai tempi dello Zenit. E’ l’allenatore giusto per il Napoli, non è stato semplice affrontarlo da avversari. Sa gestire situazioni difficili come gli è capitato con Roma e Inter, se l’è cavata bene anche senza troppo appoggio della società. Con Insigne non ci siamo proprio visti, tra la fine del campionato e l’inizio degli Europei abbiamo deciso di rimandare il discorso a fine Europei e sarà quel che sarà”.
PROSPETTIVE – “Per il Napoli non è stato un problema non andare in Champions. Il problema è stato l’aumento del monte ingaggi e il fatto che ora spendiamo cifre che in realtà non fatturiamo, quindi dobbiamo ridurre le spese. Non è un ridimensionamento, ma dal punto di vista del bilancio è chiaro che il budget va rivisto. Altrimenti il Napoli fallisce”.
CESSIONI – “Forse non basterà cedere un solo giocatore, bisognerà fare di necessità virtù. Se ci sarà la possibilità procederemo con degli acquisti, come ho fatto l’anno scorso rilanciando in un momento di difficoltà. Chi parte e chi resta? Non ho ancora visto Spalletti, lo farò venerdì. Ma nessuno è incedibile di fronte a proposte appropriate”.
GATTUSO E SILENZIO STAMPA – “Ha avuto un momento difficile anche di salute e ho evitato così che ci fossero tante speculazioni. Non ho mai voluto esonerarlo, nemmeno dopo il ko con il Verona. Con Benitez c’è sempre stato un buon rapporto ma niente di più. Se Gattuso poteva rimanere? La sua missione era comunque conclusa”.
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