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Coronavirus, fondazione GIMBE: “Prosegue la riduzione dei nuovi casi” | Strategia contro la variante delta

La fondazione GIMBE prosegue nella sua analisi settimanale circa la situazione relativa il Coronavirus in Italia. Le novità su nuovi casi e variante delta

La fondazione GIMBE ci aggiorna con il consueto report settimanale circa la situazione che il Coronavirus presenta in Italia. Innanzitutto, è importante sottolineare la riduzione dei nuovi casi nella settimana che va dal 23 al 29 giugno 2021. Si registra, infatti, una nuova diminuzione rispetto alla settimana precedente (5.306 vs 7.262), mentre i decessi restano stabili (220 vs 221). In calo anche il numero di attualmente positivi (52.824 vs 72.964), le persone in isolamento domiciliare (50.878 vs 70.313)  e anche i ricoveri con sintomi (1.676 vs 2.289). In calo anche le terapie intensive (270 vs 362).

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Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE, ha fatto il punto della situazione: “Da 15 settimane consecutive, si registra una discesa dei nuovi casi settimanali“. A preoccupare è, invece, l’attività di tracciamento: “Tuttavia si continua a rilevare una progressiva diminuzione dell’attività di testing che, ribadiamo – sottolinea Cartabellotta – sottostima il numero dei nuovi casi e documenta l’insufficiente tracciamento dei contatti, cruciale in questa fase della pandemia”.

Fondazione GIMBE, gli aggiornamenti sulla variante delta

Da valutare anche la presenza della variante delta in Italia e il suo rapporto con la somministrazione del vaccino. Gli obiettivi prioritari sono immunizzare gli over 60 che non hanno ancora ricevuto nemmeno una dose di vaccino, e anticipare le secondi dosi, in modo da garantire maggiore protezione dalla variante delta. Gili, responsabile Ricerca sui Servizi Sanitari della Fondazione GIMBE, sottolinea infatti: “Pur non conoscendo al momento l’esatta prevalenza della variante delta in Italia, la sua maggiore contagiosità e, soprattutto, la documentata limitata efficacia di una singola dose di vaccino richiedono una rivalutazione delle strategie vaccinali per minimizzarne l’impatto clinico e quello sui servizi sanitari”.

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