Juventus, Moggi certo su Locatelli: arriverà, ma l’ex dirigente bianconero esclude colpi troppo costosi
“Notizie grosse al momento non possono esserci. Ci può essere il ritorno di Pjanic in prestito o Frabotta ceduto all’Atalanta, ma non molto altro. La Juventus non è in ritardo: pensare a grossi giocatori sarebbe un errore. Sarebbe informare male i tifosi”. Così ha parlato Luciano Moggi, intervenuto a ‘Juventibus’. L’ex dirigente bianconero ha parlato di quella che sarà la prossima stagione, ma anche di mercato. “La mancanza di Conte e di Hakimi all’Inter, con un conseguente stravolgimento tattico, rende la Juventus comunque competitiva con il solo Allegri. Locatelli? Arriva, ma chiudere una trattativa significa per chi vende fare una ricerca di mercato, mentre per chi compra ci vuole pazienza”. Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
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“Locatelli migliora il centrocampo perché ha piedi migliori rispetto ai giocatori in rosa. Quello che manca è chi deve dare i tempi alla squadra, potrebbe essere Pjanic ancora per un anno. Pensare che la Juventus possa spendere cifre folli è da scartare a priori, è una cosa da dire subito. A meno che non si presentino occasioni importanti, la Juventus sarebbe quella, con un Locatelli in più o un Pjanic in prestito” ha aggiunto Moggi.
Calciomercato Juventus, Moggi su Ronaldo e Allegri
Moggi ha poi parlato anche di Allegri e Ronaldo: “Pensare che Ronaldo da solo possa vincere la coppa campioni è una cosa, avere un allenatore che possa vincere la Champions da solo non è possibile perché ci vogliono i giocatori. Senza i giocatori non puoi competere con nessuno. Con Ronaldo invece potevi pensare che potesse portarti a vincere la Champions da solo. Era chiaro però che prendere un giocatore a quell’età si sarebbe andato incontro a quanto è accaduto”.
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Infine su Allegri: “Lui è un allenatore particolare, ma credo sia uno dei migliori a leggere le partite. Quando hai un allenatore del genere è un vantaggio per la squadra. Sa porre rimedi quando le condizioni sono difficili. Ci sono allenatori che non hanno il coraggio di colloquiare con campioni del mondo, Allegri invece è uno di questi. Pirlo poteva esserlo, ma non lo è stato”. Sul vincere: “Non è detto che si debba vincere il campionato o la Champions, ma provarci è lecito e ci sono le armi per provarci. L’allenatore è l’elemento più importante di una squadra, deve essere credibile e fare unione. Questo è ciò che si richiede ad Allegri, il resto lo deve fare la società. Se parliamo di squadra, la squadra non è perfetta, soprattutto a centrocampo. Quando si parla di Juve bisogna vedere i punti nevralgici. Ci sono tanti giocatori a sinistra e pochi a destra. Tutte queste cose sono un compito non facile per un allenatore, con il tecnico che deve provare anche a cambiargli il ruolo. Credo che Allegri possa essere in grado di mettere insieme una squadra competitiva, ma la società deve aiutarlo, perché in mediana manca un giocatore che detta i tempi alla squadra”.