L’attesa conferenza stampa del presidente del Barcellona Laporta, dopo il clamoroso addio del numero dieci al club blaugrana
Terremoto Messi al Barcellona, con il club blaugrana che non ha rinnovato il contratto del numero dieci in scadenza lo scorso 30 giugno. Il presidente blaugrana Laporta, nell’attesa conferenza stampa odierna, ha spiegato le ragioni che hanno portato alla clamorosa separazione dal fuoriclasse argentino, adesso finito nel mirino del Paris Saint-Germain. Per seguire e interagire in DIRETTA sulle ultime di Calciomercato ISCRIVITI al canale YouTube!
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Laporta spiega l’addio di Messi: “Sono qui per spiegarvi la situazione di Messi. Prima di tutto, devo dire che i nostri predecessori ci hanno lasciato un’eredità nefasta. Questo fa sì che il monte-stipendi rappresenti il 110% rispetto alle entrate del club: non abbiamo margine a livello salariale. La normativa della Liga prevede un fair play finanziario che impone dei limiti. Quando io e il mio staff abbiamo preso il comando del club i numeri sembravano migliori, tuttavia sono di gran lunga peggiori del previsto. Le perdite previste sono molto più grandi, così come il debito più elevato”.
Il numero uno del Barça prosegue: “Il nostro club ha 122 anni di storia e viene prima di qualsiasi giocatore, persino del miglior giocatore del mondo. Saremo per sempre grati a Messi, ma il Barcellona viene prima di tutto il resto. L’unica via possibile sarebbe stata accettare un’operazione che non reputiamo per niente interessante, ovvero l’accordo Liga-CVC, sia per l’importo che per ciò che comporta: ipotecare mezzo secolo dei nostri diritti tv. Voglio precisare che Leo sarebbe voluto restare al Barça, noi stessi lo avremmo voluto e dobbiamo ringraziare tutti coloro che hanno trattato in queste settimane sia a nome del club che del calciatore. La volontà era comune: andare avanti insieme”
Nulle le possibilità di un dietrofront: “Non voglio crearvi false speranze – sottolinea Laporta – Il giocatore ha altre proposte e qui c’era un tempo limite, tanto per noi quanto per lui. Tutto ci fa pensare che il tema fair play non si sbloccherà. Leo deve valutare le altre opzioni che ha sul suo tavolo. Abbiamo negoziato per più di due mesi, passando per varie fasi: prima ci siamo accordati su un accordo biennale da pagare in cinque anni, poi su un accordo quinquennale che lui stesso aveva accettato. Messi ha i suoi piani, ma voleva restare al Barça minimo due anni. Siamo tristi perché oggi perdiamo Messi e perché non possiamo omaggiarlo come si merita a causa del Covid-19. Ma il Barcellona, ripeto, viene prima di qualsiasi altra cosa. Abbiamo 122 anni di storia e siamo convinti che anche il post-Messi sarà pieno di successi”.
Laporta conclude sul futuro di Messi: “Non è una decisione mia, spetta solo a lui decidere e io non voglio entrare in questa scelta. A me, ovviamente, sarebbe piaciuto vederlo ancora al Barcellona. PSG? Non mi risulta un interesse del PSG, ma si è sempre detto che Messi ha diverse opzioni. Leo voleva restare con noi, non è contento. Purtroppo non possiamo cambiare la realtà dei fatti. Il Barça sarà sempre casa sua: Leo ci ha resi grandi come nessun altro aveva fatto prima”.
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