Carlo Pizzigoni intervenuto alla CMIT TV ha parlato di Lionel Messi e dell’addio al Barcellona, poi si è soffermato su Kaio Jorge
Intervenuto alla CMIT TV Carlo Pizzigoni ha parlato dell’addio di Lionel Messi al Barcellona: “Qualcosa deve essere fatto, bisogna intervenire in qualche modo. Pare che il sistema inglese sia l’unico che produce soldi ma droga il mercato e poi gli stipendi dei giocatori passati da quelle parti innescano una situazione per la quale è possibile stare al passo. Per cui anche le squadre più importanti come Barcellona e Real Madrid non riescono a stare in ordine con i conti. E’ una situazione senza via di uscita. Poi si parla di Messi al Psg e diventa tutto molto complicato. Detto ciò resta la grande amarezza e mi è venuto anche da pensare quando Messi dirà addio al calcio e mi sono intristito ancora di più”. Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
MESSI IN ITALIA – “Messi in Italia? No, il nostro è un calcio di livello molto inferiore. I club principali devono mettersi in ordine anche loro, devono lavorare con un’idea che li possa portare a competere senza ingaggi faraonici. Noi siamo in un momento di transizione, la Nazionale ci ha fatto vedere che si può essere competitivi anche senza la squadra migliore. Lo stesso ha fatto l’Atalanta: dobbiamo seguire questa via, Messi appartiene ad altri. A sensazione il Psg è la squadra dove può andare”.
KAIO JORGE – “Operazione ottima, è il modello da seguire per i club italiani. La cifra è spaventosamente bassa. Ricordiamo che è un 2002, ha ampi margini di crescita, ha bisogno ovviamente di adattarsi ma è un’operazione davvero ottima. Può dare il suo contributo e adattarsi presto ad un ambiente differente”.
JUVE COMPLETA CON LUI – “Sì in attacco, sono altre le parti in cui la squadra deve essere completata. Vediamo cosa farà Allegri, quali acquisti ci saranno in mezzo al campo, se si muoveranno per un centrale dietro. Credo che davanti per lui ci sia spazio: resta da vedere nel primo anno quanto impatto riuscirà ad avere, io credo che riuscirà a dare il suo contributo. Oggi come oggi lo tengo come calciatore che può fare minuti e anche minuti di qualità”.
DE ZERBI – “E’ sia una sconfitta italiana che un’opportunità per lui di crescere. Mi viene in mente Mancini che andando all’estero è diventato un allenatore più completo perché è diventato uomo più completo. Ed è ciò che fanno tutti. Già a gennaio poteva andare in Inghilterra, voleva completare ciò che ha fatto con il Sassuolo. La scelta dello Shakhtar è la scelta di un club che ha una precisa identità per fare un certo tipo di calcio e coinvolgere Roberto in tanti acquisti”.
SUDAMERICANO PER LE BIG – “Il discorso dei nomi è particolare, dipende da cosa uno cerca. Sono rimasto molto colpi da Santos Borrè è andato all’Eintracht per una cifra così bassa. Il Sudamerica il talento non manca, ma tolto qualche caso è molto più semplice comprare in Argentina dove le cessioni vengono fatte a prezzi molto basso”.
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