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PAGELLE E TABELLINO ROMA-FIORENTINA: Abraham di lusso, Igor-Milenkovic ko

Pagelle e tabellino di Roma-Fiorentina, match valido per la 1a giornata del campionato di Serie A 2021/22

Roma-Fiorentina © Getty Images

ROMA

Rui Patricio 6,5: la Fiorentina tira poco in porta, sempre centrale, ma lui è attento e puntuale anche in uscita. Al 55′ la parata su Vlahovic però è decisaente più complicata e salva un gol. Dà sicurezza anche nelle parate successive, bloccando sempre.

Karsdorp 6,5: primo tempo di ottimo livello, sembra in palla anche fisicamente e si esalta in un paio di discese. Attento e concentrato in entrambe le fasi.

Mancini 6: un passo in avanti rispetto a Trebisonda, si comporta sempre da leader, è lui che tiene la linea. Niente sbavature, anche a livello fisico è più in partita.

Ibanez 6: in velocità tiene abbastanza bene,nella marcatura pura in area un po’ meno. Nella ripresa Vlahovic gli fa girare la testa e per poco non fa l’1-1. Da quel punto di vista deve ancora migliorare.

Vina 6: cerca di stare attento e di non strafare. Anche lui nei movimenti difensivi mostra ancora fatica, è indietro tatticamente e si nota. Ripetiamo, tutto ancora normale. Però la Roma ha urgenza visto che non ha praticamente alternative. Facilitato dall’uscita di Callejon.

Veretout 7,5: meglio rispetto a giovedì, è più dominante a livello fisico e di corsa. Anche se nel primo tempo c’è un po’ di foga. Nel secondo tempo perde un po’ la bussola, oltre a qualche pallone ma poi si riscatta con inserimenti a go-go. E una doppietta, tanto per gradire. Letale. Dall’87’ Bove sv

Cristante: 6 la partita si sviluppa principalmente in velocità e intensità, due caratteristiche che in questo momento non sono proprio quelle forti. In più si perde Milenkovic sul gol dell’1-1. Poco lucido.

Zaniolo 5: per lui un passo indietro e quache vecchio problema che torna a galla. Fisicamente e tecnicamente è meno brillante, ma soprattutto lascia la Roma in 10 cambiando la partita. La prima ammonizione è sacrosanta, arriva in ritardo e in maniera dura. La seconda è severa, sì, ma arriva da dietro e colpisce l’avversario sia con le gambe che con il corpo, interrompendo un’azione pericolosa. Il motivo è la foga e la forza fisica che non riesce a controllare, essendo molto più veloce e potente degli altri. Un vecchio difetto.

Pellegrini 6,5: a livello tecnico è il più preciso oltre che il più elegante in campo. Mostra un paio di giocate di ottima fattura e rifinisce con dei cross misurati e pericolosi. Partita positiva. Dall’84’ Carles Perez sv

Mkhitaryan 7: riparte da dove aveva concluso, ovvero con un gol pesantissimo. Oltre a quache giocata d’alta scuola, è freddo nell’1-0 convalidato dal Var e poi continua a macinare movimenti che mettono in difficoltà la Fiorentina. Con Abraham non dà punti di riferimento. Sempre pericoloso e tremendamente intelligente. Dall’84’ El Shaarawy sv

Abraham 7: il debutto non se lo dimenticherà tanto facilmente. Subito dal 1′, con i suoi nuovi tifosi che tornano allo stadio dopo una vita. Acclamato dal prepartita fino al momento della sua uscita. E lui li ripaga in campo con una prestazione completa, sia fisicamente che tecnicamente. Sta lì, non svaria molto ma vive sul filo del fuorigioco, si smarca e rifinisce. Alla fine due assist, una traversa e l’espulsione procurata nel primo tempo. Decisivo è dir poco. Dal 69′ Shomurodov 6,5: entra subito nel vivo del gioco e serve pure un assist.

All.: Mourinho 6,5: stupisce tutti mettendo Abraham dall’inizio al posto di un ispiratissimo Shomurodov. E l’inglese gli dà subito ragione. Subisce molto la qualità e la velocità della Fiorentina in diversi frangenti, ma la Roma non perde la bussola e con le giocate individuali la ribalta. Sul filo del Var. Primi tre punti e seconda vittoria di fila: la partenza c’è.

FIORENTINA

Dragowski 5: la partita cambia sulla sua uscita spericolata su Abraham. Difficile da giudicare, perché poteva poco di diverso, sapeva a cosa andava incontro, ha alzato la gamba toccando il piede dell’attaccante. Rosso inevitabile.

Venuti 5: partita complicata, ma in generale non il massimo della vita. Mkhitaryan è cliente piuttosto difficile, in generale non è indimenticabile in marcatura, anche sul 2-1 si fa sfilare il pallone davanti lasciandolo a Veretout. Dall’84’ Saponara sv

Milenkovic 5,5: al di là del gol, anche lui appare un po’ impreciso e in difficoltà. Nei disimpegni ma non solo, perché qualitativamente non è perfetto. È poco guida dei suoi compagni.

Igor 5: partita negativa, sbaglia quasi tutte le uscite. Anche sul 2-1 è lui a tenere in gioco Abraham. Con i tempi di giocata senza il pallone stasera litiga parecchio.

Biraghi 5: evanescente. Capitano non trascinatore, anche a livello di carisma non si sente molto. Pochi cross e poche discese degne di essere ricordate.

Maleh 5,5: inizia benino, gioca in attacco con buona continuità, a uno-due tocchi, ma senza mai strafare o tentare la giocata decisiva. Un po’ timido in alcuni frangenti. Dal 45′ Castrovilli 5: poca roba.

Pulgar 5,5: gira su se stesso, ci prova e ci riprova. Lotta, prende qualche legnata e altre ne dà. Però non riesce a trovare sbocchi, il gioco in verticale, probabilmente anche poco aiutato.

Bonaventura 6: nel primo tempo gioca una buona partita, poi con l’inferiorità numerica va chiaramente in difficoltà insieme ai compagni. La Fiorentina prova ad appoggiarsi a lui, si butta in area in alcune occasioni ma senza grande successo. Dal 74′ Benassi

Callejon 6: fino all’uscita dal campo è forse il più pericoloso. Nei suoi frequenti inserimenti con i traversoni dalla trequarti si riconoscono quelli dei tempi napoletani. Nel primo tempo sfiora pure il vantaggio in spaccata, non arriva sul pallone di un soffio. Deve sacrificarsi dopo l’espulsione. Dal 20′ Terracciano 5,5: fa quel che può, ma è incolpevole sui gol. Anzi evita il quarto.

Vlahovic 6: partita complicata, riesce raramente a vedere la porta in campo aperto. Deve giocare sempre di spalle, difendere e provare a girarsi o servire un inserimento. Su Ibanez trova un’ottima giocata ma il tiro non è potentissimo e Rui Patricio fa bella figura.

Gonzalez 6: parte un po’ a rilento, poi prende fiducia e tocca tantissimi palloni. Viaggia sulla fascia e al centro, va in uno-due, è frizzante e attivo. Magari poco concreto, però mette in difficoltà i difensori e i centrocampisti avversari. Dall’84’ Sottil sv

All.: Italiano 5,5: la Fiorentina, in realtà, al netto di tutto gioca pure una buona partita. Inevitabilmente l’espulsione a inizio partita condiziona, toglie Callejon che era il più pericoloso, probabilmente sapendo che lo spagnolo sarebbe stato comunque il primo a uscire per questioni fisiche. I viola giocano bene, hanno ritmo ma sono poco concreti negli ultimi metri. Le premesse comunque ci sono.

Arbitro: Pairetto 6: partita con tanti episodi al limite a livello ‘metrico’. Per fortuna che c’è il Var a toglierlo dall’imbarazzo, perché in effetti entrambi i gol della Roma sembravano irregolari in diretta. Severo, ma che può anche starci, il doppio giallo a Zaniolo. Un po’ eccessivo quello a Pellegrini. Nel complesso una prestazione ok.

Il tabellino di Roma-Fiorentina 3-1

Marcatori: 26’ Mkhitaryan, 60’ Milenkovic, 64’ e 79′ Veretout

Roma (4-2-3-1): Rui Patricio; Karsdorp, Mancini, Ibanez, Vina; Veretout (87′ Bove), Cristante; Zaniolo, Pellegrini (83′ Perez), Mkhitaryan (83′ El Shaarawy); Abraham (69’ Shomurodov)
A disp.: Fuzato, Boer, Kumbulla, Reynolds, Calafiori, Diawara, Villar, Darboe, Zalewski, Mayoral
All.: Mourinho

Fiorentina (4-3-3):  Dragowski; Venuti (83′ Saponara), Milenkovic, Igor, Biraghi; Maleh (45’ Castrovilli), Pulgar, Bonaventura (74′ Benassi); Callejon (20’ Terracciano), Vlahovic, Gonzalez (83′ Sottil)
A disp.: Quarta, Ranieri, Terzic, Bianco, Duncan, Kokorin, Munteanu
All.: Italiano

Arbitro: Pairetto Assistenti: Tegoni – Rossi IV Uomo: Di Martino Var: Mazzoleni AVar: Viventi

NOTE Ammoniti: 13’ Pellegrini, 44’ Zaniolo, 48’ Bonaventura, 53’ Pulgar
Espulsi: 17’ Dragowski (fallo su ultimo uomo), 52’ Zaniolo (doppia ammonizione) Spettatori: 26.997
Incasso: 872.774 euro

Francesco Iucca

Giornalista pubblicista, dal 2013 inseguo un sogno. Sempre alla ricerca di 'cosa c'è dietro'. Tengo alla lontana quelli che 'Il calcio è solo un gioco', ma Roger Federer è il mio dio. Totalmente dipendente dal calciomercato e dall'adrenalina dell'ultimo giorno. Amo la musica, cantante a tempo perso.

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