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Roma-Fiorentina, Mourinho: “Noi male in superiorità, bene il cuore e la gente. E che bravo Italiano!”

Le parole di Jose Mourinho in conferenza stampa dopo Roma-Fiorentina

José Mourinho

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La Roma debutta in campionato con una vittoria sulla Fiorentina. Faticosa, viste le espulsioni e le occasioni avute anche dai viola. Jose Mourinho, nella conferenza stampa postpartita, si è detto soddisfatto soprattutto del cuore e della reazione, dei tifosi ritrovati. Anche se tatticamente non risparmia critiche ai suoi.

Rispetto a quando ha lasciato la Serie A come l’ha ritrovata?
“Dieci anni sono tanti. Il calcio ha avuto delle evoluzioni. Difendere bene non basta ed è un movimento positivo che c’è in Europa e l’Italia è campione d’Europa. Si capisce che tutti noi abbiamo un modo diverso di pensare rispetto a 10 anni fa. Oggi per esempio, un giovane allenatore che non era in Serie A quando ero io all’Inter, sta crescendo e dopo lo Spezia ha avuto un’opportunità con più ambizione e potenziale, si vede come gioca. Se noi non abbiamo fatto una partita diversa è colpa loro, non nostra. Mi piace questo, ho visto altre partite con meno attenzione, ho visto l’Udinese e il Bologna. Questa è la tendenza, si gioca meglio senza perdere la natura e il DNA del calcio italiano. Ma oggi si gioca molto molto meglio, complimenti a Italiano e anche Pairetto non ha sbagliato niente. Gran partita dell’arbitro, i due assistenti possono sbagliare di un millimetro, il Var era lì per aiutare non loro, ma il calcio, la partita. Invece la mia squadra in 10 contro 11 male. E’ stato più facile in 11 contro 11, anche se è idiota dirlo da parte mia. Abbiamo perso riferimenti, nell’occupazione degli spazi. Poi 10 contro 10 abbiamo segnato e vinto, dovevamo fare meglio tatticamente ma sono molto contento dal punto di vista del cuore, dell’essenza, della solidarietà, del modo di pensare il nostro lavoro, il rapporto e l’empatia con la gente che viene qui a metà agosto quando poteva essere a casa con l’aria condizionata o in spiaggia. Mi è piaciuta la mia gente, anche a Trigoria si sta creando un rapporto forte”.

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Quanto è stata dispendiosa questa partita?
“Io sono stanco e ho giocato solo in panchina, perché la partita è stata intensa. C’è stata molta intensità, è così, loro dopo una partita di Coppa Italia di alto livello, hanno avuto una settimana di preparazione. Per noi anche è stata la seconda, la partita di Trabzon è stata simile, una partita dura. Arrivare giovedì alle 4, giocare oggi su questo campo che è molto migliorato e per cui faccio i complimenti alle persone che ci hanno lavorato, ma non è ancora il top. Però penso che la gente è rimasta davanti alla tv perché la partita era interessante. E la gente qui ha sofferto come tutti noi”.

L’immagine più cara della serata dal punto di vista delle emozioni?
“Cerco di concentrarmi solo sul gioco, ma la gente si sente, l’immagine che resta è arrivare in uno stadio solo al 50% della capacità, ma che sembra pieno. Di nuovo c’è la difficoltà di comunicare con il campo, male per me ma questo è il calcio e questo mi è piaciuto. In campo sembrava pieno lo stadio, l’emozione della gente che tornava, il pullman dove senti la gente, che sa quando e dove arrivi. Il calcio è tornato, spero che sarà a capacità totale come in altri paesi”.

La scelta di schierare dal 1’ Abraham come è nata?
“Sono giocatori diversi lui, Mayoral e Shomurodov e non deve sorprenderci se gioca uno o l’altro. La Fiorentina pressa alta, i centrocampisti pressano alto ed escono anche le mezzali, arrivano sui centrali. Preferivo un attaccante che può abbassarsi e ricevere. Con il 2-1, anche se Tammy non fosse stato stanco lo avrei cambiato, perché con spazio e profondità Shomurodov è difficile da fermare. Abbiamo tre attaccanti diversi e di qualità”.

Debutto spettacolare di Abraham, visto che lui non aveva fatto un allenamento completo con la squadra. Come mai non ha avuto esitazioni a schierarlo?
“Si è allenato con noi attraverso lo schermo (ride, ndc). E’ stata una settimana strana per lui, su e giù da Londra, le firme, ma ha fatto un bel precampionato, ha lavorato 5-6 settimane col Chelsea, ha giocato delle partite amichevoli con Arsenal e Tottenham, anche in Supercoppa era pronto per giocare. Non era un problema per lui fare 60-70 minuti. Io oggi ho pensato che sarebbe stato meglio partire con lui, fisicamente è diverso, si può abbassare, con la pressione su Milenkovic e Igor, è forte fisicamente ma anche tecnicamente e poteva giocare con Pellegrini. Shomurodov invece è bravo in profondità”.

Come in Turchia c’è stata la reazione dopo il pareggio: l’anno scorso non era quasi mai successo. Già questo è un bene prezioso che sta creando?
“Che noi stiamo creando, non io. Lavoriamo tutti insieme per questo, ci sono cose che non sono negoziabili. Arriveranno sconfitte e pareggi, così come arriverà giorno in cui giocheremo male male. Ma sono ingredienti che devono esserci sempre, questa mentalità la stiamo creando insieme”.

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