Il calciomercato della Juventus tra la trattativa Locatelli, il rimpianto Donnarumma e l’addio di Ronaldo: le parole di Guido Vaciago
Guido Vaciago, giornalista di Tuttosport, ai microfoni di CMIT TV ha analizzato l’attuale situazione della Juventus, soprattutto in chiave calciomercato e possibili obiettivi ridimensionati dopo la partenza di Ronaldo.
L’ADDIO DI RONALDO – “L’addio di Ronaldo abbassa di un po’ le possibilità di vittoria dello Scudetto da parte della Juventus. Ci sono molte scommesse sul tavolo, di talenti potenziali, ma se nessuna di queste entra la competitività scende. La Juventus deve far fronte alla crisi economica che ha colpito il calcio, così come dovrà fare qualsiasi altra società: bisognerà varare una politica di austerity sugli ingaggi per avere un progetto sostenibile. Questo non significa, però, che bisogna perdere competitività, perché fino al primo Allegri il progetto portava degli utili, vincendo anche degli Scudetti e arrivando a una finale di Champions League. Facendo calcio sostenibile si può arrivare fino alla fine e si può vincere anche cinque Scudetti di fila”.
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“Dopo il 2016 ci sei arrivato, in finale, con una squadra meno sostenibile economicamente. Poi è arrivato Ronaldo, poi il Covid-19, e questo ci impedisce di fare un’analisi veramente lucida su quello che è stato l’impatto del portoghese. Con tutte le componenti del caso, però, abbiamo capito che quel progetto non era sostenibile”.
L’AFFARE LOCATELLI – “Cherubini ha riso sulla durata della trattativa di Locatelli, ma per la prima volta, forse da tanti anni, la Juventus in quell’occasione ha guardato al milione. Fatta tre anni fa la stessa trattativa poteva essere chiusa in poco: il Sassuolo ti faceva lo sconto o magari tu non stavi a guardare il pelo. I bianconeri quest’anno hanno investito: tra Kean e Locatelli ha messo sul piatto 80 milioni, che sono tanti”.
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I GIOVANI BIANCONERI – “Ihattaren non resta in squadra perché si troverebbe lo spazio chiuso da Kulusesvski e da Dybala, ma anche perché è un giovane che vuole far crescere: al momento, invece, ad Allegri interessano giovani che giocano in Nazionale, perché durante la pausa la Juventus ne perde 16 di selezionati. Non è una squadra di giovani promesse, come era una volta l’Atalanta, ma è una squadra che ha dei giovani importanti”.
FUTURO DI DYBALA – “La Juventus di adesso pensa al futuro, rivuole uno zoccolo duro italiano, ma non è una società che si ridimensiona. Ieri, invece, ho sentito Cherubini molto tranquillo su Dybala: quando gli ho chiesto quale fosse l’intenzione con l’argentino, mi aspettavo una risposta molto diplomatica. Invece no, era molto sereno e tranquillo: ci vorrà ancora qualche appuntamento, ma con un atteggiamento molto zen, molto tibetano, mi ha detto che si troverà l’accordo”.
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DONNARUMMA RIMPIANTO? – “Credo ci sia un rimpianto per Donnarumma: giustamente, però, Cherubini, che è un marottiano, con un portiere a contratto per altri due o tre anni non prende un altro portiere. Sarebbe stato perfetto per la Juventus, perché era giovane, italiano ed era loro. Lo stipendio non era bassissimo e Donnarumma ha trovato squadra grazie a un colpo da maestro del suo procuratore, ma non è stato facile trovare spazio”.
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