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Napoli-Juventus, Spalletti: “Noi a più 8? Non faccio certi giochini”. E sugli infortunati…

Conferenza Spalletti: l’allenatore del Napoli parla alla vigilia del big match contro la Juventus. Le sue dichiarazioni

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Torna il campionato subito con un big match come quello tra Napoli e Juventus. Alla vigilia del match del Maradona, Luciano Spalletti ha parlato in conferenza stampa. Ecco le dichiarazioni dell’allenatore azzurro. Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!

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Com’è la vigilia di Napoli-Juve vissuta da dentro?
Chi ha sognato il pallone fin da bambino come me, sognava queste grandi sfide, il gusto della rivalità, della partita importante, ciò che anche i calciatori del Napoli vogliono giocare. Siamo nella situazione ottimale che abbiamo sempre sognato.

Nonostante qualche problema sui rientri? Ha incontrato Osimhen o sentito Ospina? Come stanno?
Con queste partite nazionali e gli obblighi dei voli transoceanici qualche problema vien fuori. Questa cosa va messa a posto, sarà una giornata di campionato condizionata, penalizzando delle squadre. Come se vai a teatro e non trovi gli attori migliori a interpretare le scente. Questo è l’aspetto su cui prendere delle decisioni e trovare soluzioni diverse. Noi sappiamo tutto di tutti ma dobbiamo ancora rivedere delle cose. Come è successo alla Juve ci renderemo conto all’ultimo di quello che sarà il nostro scenario.

Allegri ha detto che Juve e Napoli sono candidate per lo scudetto. Pensiero reale o per scaricare pressioni?
Secondo me è reale perché Allegri conosce bene quell’ambiente lì e poi basta vedere i risultati degli ultimi anni. Quando fai parte della Juve il pensiero è quello. Secondo me ha detto la verità.

Con una vittoria andrebbe a più 8 sulla Juve.
È un giochino che non si fa da parte mia, mi mette in svantaggio psicologico.

Come stanno i giocatori?
Benissimo. Quelli che hanno dovuto fare voli e partite internazionali hanno nei muscoli e nella testa delle partite. Sappiamo quanto ci tengono a dare un contributo alla propria nazione. Lobotka non sta molto bene, Zielinski bisogna vedere. Ce ne sono altri, alcuni spero di vederli prima di andare a letto così la buonanotte gliela do io. Altri spero di più, per fare un messaggio e venire in albergo con noi. Poi c’è un altro gruppo di giocatori che si sono allenati e stanno bene e possono dare un contributo importante.

Come si fa a tenere la barra dritta? Si è inventato qualcosa?

Se vogliamo diventare forti e grandi dobbiamo avere lo spessore dei grandi, la testa e il modo di ragionare dei grandi. Tutti i giorni dobbiamo fare quelle cose che ci permettono di essere pronti davanti a qualsiasi ostacolo. Quando abbiamo parlato dell’importanza della completezza della rosa era in funzione di questi momenti. Sapevamo che ci sarebbero stati e già quella era una preparazione per riuscire a sopperire a questi momenti. Poi ce ne saranno altri di ordine burocratico e non possiamo farci niente e sarebbe bene se li rimettessero a posto, come succederà giovedì. Ora dobbiamo ovviare a queste difficoltà, che ha la Juve e le altre squadre importanti. Se vogliamo che la gente partecipi e si abboni dobbiamo proporre un bello spettacolo e per questo bisogna avere i giocatori più forti. Si può farlo domani, può essere una partita gustosa.

Su Anguissa.
Franck, come preferisce essere chiamato lui, da quando ha salutato i compagni ed è entrato nello spogliatoio ha fatto vedere di che livello è. Sarà molto utile, le sue caratteristiche non si trovano negli altri componenti della nostra rosa. È quello che cercavamo per completare il centrocampo e Giuntoli è stato bravo a trovarlo, lui ha fatto vedere di essere pronto. Per giovedì ho fatto un accenno perché parlavamo dei disagi da affrontare. E si pensa che quelli del nostro settore poi non ce ne mettano altri. Capiamo quelli di fuori, ma non quelli da dentro. Uefa? Lo ha detto lei e lei è uno sveglio.

Pronto anche per domani?
Sì, domani lui gioca perché è pronto. Domani sarà titolare.

La situazione di classifica della Juve è un vantaggio o uno svantaggio per voi?
È uno svantaggio per noi, quello che succede quando si va a giocare in un campo contro una squadra che deve giocarsela. Il Genoa ha fatto una partita diversa, si dice che le sconfitte creino presupposti di crescita mentre le vittorie viziano. Bisogna tenere alta l’asticella, dove dia stimoli ma che non faccia creare una presunzione.

Cosa si aspetta a livello tattico dalla Juve?
La possibilità di vedere tutte le soluzioni in campo, sono abituati e hanno i calciatori giusti. De Ligt, Bonucci e Chiellini possono anche giocare a tre, poi il calcio moderno ci ha abituato al fatto che le partite cambiano velocemente. Dobbiamo essere pronti a cambiare destinazione all’ultimo momento come si fa in vacanza. Nel calcio ormai è un continuo passaggio da essere preda a diventare predatore, se si vanno ad analizzare le partite precedenti di Napoli e Juve si vedono questi continui cambi di scenario.

Mertens e Ghoulam sono convocabili?
Anche se fossero condonabili non sono in grado, allenandosi col gruppo comunque si invita a non forzare e non andare al contrast. Non sono ancora pronti. Insigne invece sta bene.

Koulibaly.
Vedere lui che si cambia il volo perché è più comodo, poi al rientro neanche passa a casa per stare con i compagni è tanta roba dal punto di vista di portare esempi pratici che siano prendibili. Se si stacca un pezzetto di Koulibaly per tutti diventa più facile.

Con Osimhen e Anguissa il Napoli è più fisico. Quanto è d’accordo Spalletti con questa visione?
Il saggio del calcio dice ‘Corri, fai contrasti e fai la giocata illumimante. Dopo aver fatto la giocata illuminante, corri e vinci i contrasti’. Quindi ci vogliono tutte le qualità. La fisicità è importante quanto la tecnica, la resistenza e la copertura del campo è importante quanto il gol e le giocate estrose. Se si riesce ad avere tutte e due è il top, grande fisico e un po’ di qualità tecnica. Ci sono squadre che sono piene di queste caratteristiche.

La mancanza di centrocampisti può spingerla a giocare a due e non a tre a centrocampo?
Sì, è una cosa che si può fare e che abbiamo allenato. Ultimamente abbiamo giocato col mediano basso e le due mezzali, ma dipende dalle caratteristiche dei giocatori a disposizione. Nel nostro centrocampo può succedere e già lo conosciamo, con Gattuso la squadra ha fatto buonissime partite in questa maniera. Il problema è quando il mediano basso e regista è specifico. Che manchi Lobotka ci infastidisce e Demme non c’è. Sono convinto che giocatori come Anguissa e Fabian non abbiano problemi a rendersi conto in che zona del campo vengono messi prendendo subito il verso del mediano se gli si chiede questo.

Il Napoli va in gol da 27 partite, la Juve prende gol consecutivamente da marzo. Possono essere delle chiavi?
Se portate esempi che sono tutti a favore nostro, gli si danno vantaggi psicologici. Come mettere davanti a una situazione che è così o nulla. Questo organizzarla così dà più vantaggi a loro. Dicono che la Juve non ha calciatori e questo non lo ha detto Allegri, sennò me la mettete contro di lui. Però è creare svantaggi al Napoli, come a dire che deve vincere per forza. È un aiutare l’avversario e mi garba poco.

Quanto è riuscito a dare Spalletti e quanto manca ancora da 0 a 100?
Ho visto fare buone cose per il mio lavoro, cose che vanno assolutamente migliorato. Ma questo ragionamento ha sempre di mezzo il centrocampo, che diventa fondamentale e per ora noi siamo stati nelle condizioni di dover mettere quelli che avevamo disponibili. Se vediamo le ultime sostituzioni, è stato Gaetano e lui non c’è più. Avendo possibilità di cambiare organizzando in maniera più corretta riusciremo ad acchiappare più cose.

Pensa nel suo intimo che il suo Napoli sia da scudetto?
Io vivo in albergo e ho il alto monte, mi faccio cambiare camera se mi dice così e magari riesco a sognare. Penso che questa sia una manna per chi ha il gusto di queste partite, con i nostri tifosi che la vivono così. Per motivi storici e sociali sappiamo che i tifosi della Juve sono in larga maggioranza del Sud. Ma c’è anche un Sud che non tiferà mai Juve e questo Sud sta a Napoli. E per questo Sud essere napoletani e tifare Napoli è l’unica cosa che conta e noi questa cosa la dobbiamo sapere.

Redazione

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