Il centrocampista della Lazio Cataldi si è messo in mostra contro il Cagliari. Sarri potrebbe proporlo al posto di Leiva in regia
Si è fatto trovare pronto, ancora una volta. Danilo Cataldi non manca l’appuntamento con il campo. Dinamismo, qualità e personalità da vendere. Difficile mettersi in mostra quando non si ha continuità. Simone Inzaghi lo impiegava col contagocce. Gli preferiva i big, anche a mezzo servizio. Cataldi, dal canto suo, ha aspettato in silenzio: mai una polemica. Due anni fa, nella stagione interrotta per il Covid, aveva dato il contributo alla cavalcata per sognare il tricolore. L’anno prima il gol nel derby, poi il gioiello contro la Juventus in finale. La punizione magistrale a Marassi e una serie di prestazioni convincenti.
Ma a gennaio venne opzionato per giugno lo svincolato Escalante, altro centrocampista. Cataldi non si è perso d’animo. Ha sempre visto la concorrenza come uno stimolo. Lo ha imparato con gli anni. Leitner, Di Gennaro, Berisha, Murgia, Badelj e Parolo. La lunga lista dei candidati nel mezzo nel vecchio 3-5-2. Con l’avvento di Maurizio Sarri però la musica è cambiata. No al ‘posto fisso’ in campo. No ai ‘privilegi’. No alle formazioni scontate. Gioca chi merita. E allora Cataldi, infortunato ad inizio stagione per un problema muscolare, ha avuto finalmente la sua chance. E l’ha sfruttata. Suo il gol del pareggio col Cagliari con un destro potente sotto l’incrocio. Suo il contribuito fondamentale a gara in corso per cambiare l’economia del match.
Cataldi segna e bacia la maglia. Corre ad abbracciare Strakosha in panchina, reduce dalla papera col Galatasaray. Guarda in tribuna e manda un bacio alla moglie Elisa e al piccolo Tommaso. Sprona i compagni, cercando la vittoria fino all’ultimo. Dalle giovanili alla prima squadra, indossando anche la fascia da capitano. Cataldi, che in estate ha rinunciato alle vacanze per presentarsi al meglio agli ordini di Sarri, ha ritrovato una nuova luce. Ai tempi del Napoli lo avrebbe voluto con sé per alternarlo a Jorginho. Danilo, classe ’94, può essere il presente e il futuro del club biancoceleste. La prestazione di ieri è la risposta migliore a chi cerca ancora un vice Leiva in rosa. E con un po’ di fiducia e considerazione potrà ritagliarsi ancora più spazio e vincere un altro ballottaggio.