L’espulsione in Champions segna il primo grande confine: Kessie dia un segnale. O sia il Milan a darlo, anche tenendolo fuori
Un periodo di forma poco brillante ci può stare. Soprattutto se non ti sei mai fermato, scegliendo di andate alle Olimpiadi. Il Milan ha atteso e sta attenendo il vero Frank Kessie. L’espulsione maturata ieri contro l’Atlético Madrid non è che lo specchio di una condizione che spenta terribilmente ad arrivare. Già dalle gare precedenti, i più oltranzisti del mondo rossonero hanno chiesto a gran voce quantomeno una panchina per l’ivoriano. Performance quasi sempre sotto un’unanime sufficienza, parole che si sono perse nei voli transcontinentali. Perché quel: “Torno e rinnovo” pronunciato da Tokyo, doveva essere il preludio ad una firma di un contratto in scadenza che stenta ancora ad arrivare. Mentre gennaio è dietro l’angolo, le voci si moltiplicano ed anche i timori del Milan e dei suoi fan di perdere un altro giocatore importante a parametro zero.
Per avere aggiornamenti in TEMPO REALE sulle ultime di CALCIOMERCATO, ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE TELEGRAM!
Il momento delle scelte difficili
Quanto accaduto in Champions può aver terribilmente condizionato il cammino stesso del Milan in Champions: e l’aspetto economico non può essere sottaciuto. Il rosso può pesare infatti per diversi milioni sulle finanze del club: una vittoria ieri, possibile con una squadra che stava dominando su quella del Cholo Simeone, avrebbe messo la classifica del girone sotto un’altra luce. Vero è che la storia del calcio è piena di cartellini: ma, al netto delle decisioni discutibili dell’arbitro Cakir, Kessie ha mostrato tutti i limiti della sua statura internazionale. Con la tua squadra in vantaggio, devi gestire certe situazioni, devi essere leader, trasmettendo ai compagni il giusto equilibrio tra grinta e capacità di saper contenere. Quel doppio giallo ha dimostrato che che si non è ancora questo tipo di calciatore.
Sì lo stesso ivoriano ne è consapevole, allora dica al suo agente che è arrivato il momento di continuare un’importante percorso in rossonero e rinnovare il contratto alle cifre molto remunerative offerte da Paolo Maldini. Se conta solo il conto in banca, allora lo scenario cambia.
Le esperienze con Donnarumma e Chalanoglu non possono passare inosservate. Perdere il terzo giocatore chiave a parametro zero sarebbe troppo anche per chi sta facendo un percorso di grande spessore. Il Milan si imponga: dall’alto della sua storia, attraverso la forza dei suoi dirigenti, con un pubblico che ha dimostrato un attaccamento straordinario. Poche settimane e poi il bivio: si tratti apertamente la cessione di Kessie già a gennaio o si prenda in considerazione anche l’ipotesi panchina/tribuna per mostrare che il pallino non è solo nelle mani dei procuratori e dei calciatori. Se ci sono Club interessati a Kessie, ad offrirgli 8 milioni come il PSG, si accomodino pure: si ritroveranno un calciatore che per sei mesi e forse di più non avrà fatto una partita ufficiale.
L’esplosione di Tonali, lo standard alto di Bennacer e la possibilità di tornare sul mercato tra qualche mese, non devono far sentire il Milan ostaggio di Kessie. Si prenda il meglio da questa espulsione che potrebbe aver rovinato il ritorno del Milan in Champions League: perché è il momento delle decisioni, in un senso o nell’altro.