Le dichiarazioni di Zlatan Ibrahimovic rilasciate ai microfoni di MilanTv in occasione dei suoi primi 40 anni
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Lunghissima intervista a Zlatan Ibrahimovic. Il centravanti svedese del Milan, si è concesso ai microfoni di Milan Tv, in occasione dei suoi primi 40 anni. Il calciatore ha chiaramente parlato anche del suo futuro: Futuro da dirigente? Prima devo giocare, poi pensiamo al secondo step. Ora voglio giocare il più possibile, non voglio lamentarmi un giorno di voler giocare ancora. Non mi sento di dire che sono arrivato a questo step, io mi sento ancora il più forte di tutti, mi sento di poter portare risultati e soddisfare i tifosi. Quando non sarà così dirò addio.
Lo step 2 dipenderà dalla disponibilità dal club. Ne parleremo se ci sarà disponibilità. Chi non vorrebbe lavorare o giocare al Milan? Ora il progetto è differente… io sono qua da un e mezzo e abbiamo creato una cosa importante e differente rispetto a come era abituato il Milan. E’ così, una grande sfida, ma è una bella sfida che può diventare una soddisfazione totale se ce la fai. Con metà stadio sembra pieno. Ora aspettiamo l’altra metà per farlo saltare di più”.
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Ancora un altro anno in campo? – “Ho voglia di fare di più. Non sono soddisfatto. Quando sarò soddisfatto dirò addio al calcio. Il calciatore deve avere fame. Se non sei soddisfatto non continui. Le mie aspettative sono alte, sia dai miei figli sia dai figli al Milan, non vedo differenza fra loro. Voglio camminare sul fuoco per sentirmi vivo e non stare sul divano. Ogni tiro, ogni passaggio e ogni energia che passo ai miei compagni, voglio che continui il più possibile, senza limiti. Voglio vincere ancora trofei. Vincendo con questa squadra avresti fatto tutto. Voglio continuare a giocare il più possibile, sentendomi vivo. Voglio essere felice quando tocco il pallone sul campo. Voglio queste emozioni continuano senza limiti”.
Sull’Ibra di oggi: “Oggi Ibrahimovic è più completo, più calmo e ogni tanto come il vecchio Ibrahimovic (ride, ndr.). Sono più tranquillo, rilassato e con più esperienza. Il mio approccio adesso è diverso avendo un ruolo diverso in campo e fuor. Ora non faccio più le cose a duemila all’ora, adesso faccio con calma e mi godo tutto”.
Sulle persone che gli dicono di essere vecchio: “Questo mi stimola. Ogni volta che mi dicono che sono vecchio mi fanno fare le cose per dimostrare che non sono vecchio”.
Il miglior compagno: “Dico sempre che ho giocato con migliori giocatori al mondo, ma quello che mi ha fatto diventare più forte è stato Viera. Quando è arrivato nella mia squadra mi metteva pressione, mi chiedeva sempre di più. Si allenava al massimo e da lì ho ascoltato e prendevo i consigli da lui. Se parli di qualità, ho giocato con Ronaldinho, Del Piero, Messi, Xavi, Iniesta, Nedved, Pirlo, Gattuso… potrei stare ore qua a dire tutti i campioni con cui ho giocato”.
Un Ibra diverso: “Penso che ogni giocatore cambia con l’età che ha. Non posso giocare come 5 anni fa, ho un altro fisico, un altro pensiero e un’altra esperienza. Riesco a giocare ancora perché mi adatto al gioco, aiutando la squadra nel miglior modo, non esagerando. Poi mi alleno, mi piace allenarmi tanto, devo essere equilibrato. Quando vedo la squadra voglio essere trattato come loro: se faccio meno, loro fanno meno. Io devo essere un esempio e vado al massimo, ma ogni tanto questa cosa mi va contro. Ma è la mia mentalità. Puoi avere tanto talento, ma se non hai testa non giochi a livello alto…”
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I compagni di oggi: “Stanno bene, hanno grande voglia, sono tutti disponibili e hanno voglia di fare di più. In campo si comportano diversamente, c’è più fiducia. Mi dispiace di non riuscire a giocare, ma quando ci sono faccio paura”.
Rapporto con la dirigenza: “Ho un bel rapporto con tutti, sono qua per aiutare e dare il più possibile. Ho una filosofia che voglio dare il più possibile e se posso aiuto anche la dirigenza, aiuto tutti. Con Maldini ho un grande rapporto. Ora fa il dirigente e sta crescendo molto, ha fatto un grande lavoro nonostante sia una cosa diversa. Non è uno che si nasconde, si fa vedere anche nelle relazioni con tutti i giocatori. Parla con tutti e ogni giorno è agli allenamenti, ti fa sentire importante. Quando arrivano giocatori da tutto il mondo c’è tanta pressione di fare bene e portare risultati, serve una figura come la sua. Anche Massara è bravo. Per Ivan mi dispiace, è molto disponibile ma tornerà. E’ uno di noi. Quando si vince siamo ‘Uno’, quando si perde siamo ‘Uno’. Tutti hanno un ruolo importante, pure il giardiniere…”
Sui proprio segreti: “Non esistono segreti. Il segreto è lavorare duro e il grande lavoro ti paga. Nel nostro mondo bisogna allenarsi. Il segreto è nei miei capelli, come Sansone”.
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